Lega, si apre la resa dei conti: Giorgetti scarica Salvini
Nella Lega, il trambusto si fa ancora più assordante. Tra Salvini e Giorgetti le incomprensioni sono tante, e il Governo Draghi latita
Un periodo dove si arranca. Nella Lega, tutto sembra volgere ad un punto di non ritorno. Tra Salvini e Giorgetti non c’è più quell’idillio che c’era un tempo, i due leader del partito non riescono più ad essere sereni, e anzi sono più divisi che mai. Il trambusto si fa sempre più assordante. Già qualche mese fa, al Ministero dello Sviluppo Economico, ci fu una lite abbastanza accesa.
Ieri, però, lo scontro tra i due ha fatto un passo avanti, con Giorgetti che ha messo nero su bianco i suoi molti dubbi sulla linea del leader. Finalmente, dunque, lo scontro è uscito allo scoperto, sancendo di fatto una sorta di scissione tra le due anime principali della Lega. Il numero due della Lega è stato molto oculato nello scegliere adeguatamente il momento per “bombardare” il suo numero uno.
“La candidatura di Michetti a Roma è sbagliata. Bernardo a Milano rischia di non arrivare al ballottaggio. I candidati non li ho scelti io che faccio il ministro e mi occupo d’altro. Anche al Quirinale, la partita la farei gestire a Bossi, dato che il 99% di quello che so l’ho imparato da lui.“
Dunque, sembra che la lenta strategia per logorare Salvini da ieri abbia cambiato passo.
La condivisione di Giorgetti
D’altra parte, sembra che quello che ha detto Giorgetti sia ampiamente condiviso da tutta la filiera dei governatori della Lega. Da Luca Zaia ad Attilio Fontana, passando per Massimiliano Fedriga, la strategia di Giorgetti ha ricevuto piena approvazione, in barba a tutto quanto delineato da Salvini per il caso Morisi.
Sembra, dunque, che il Capitano stia perdendo colpi non solo dal punto di vista elettorale, ma anche dal punto di vista del potere all’interno del suo stesso partito. Fedriga soprattutto, nelle sue interazioni con Palazzo Chigi in qualità di presidente della Conferenza delle Regioni, è forse uno dei più critici. Una situazione incresciosa per il leader della Lega, che non sa più da che parte girarsi.
Tutti questi malumori, infatti, troveranno sfogo da lunedì sera, quando il crollo di consensi della Lega (soprattutto al Sud) metterà ulteriormente all’angolo Salvini. Al quale verrà chiesto un maggior coinvolgimento del partito sia nelle decisioni sulla linea politica che nella partita per il Colle. Il leader sa bene che l’accerchiamento è iniziato ed è anche per questo che si è guarda bene dal replicare a un Giorgetti che ormai considera come un elemento “ostile”.
Che possa essere la fine di un meccanismo che sembrava, a molti, perfetto? Staremo a vedere.
ARTICOLO PRECEDENTE
ARTICOLO SUCCESSIVO