10 Ottobre 2022 - 10:05

Fumo passivo dannoso: bastano appena 30 minuti

Una ricerca dell’Università di Perugia ha dimostrato che servono pochissimi minuti di fumo passivo per scatenare l'infiammazione dei tessuti

fumo passivo

Un team di ricerca italiano guidato da scienziati del Dipartimento di Medicina e Chirurgia – Sezione di Anatomia Umana, Clinica e Forense dell’Università di Perugia in stretta collaborazione con i colleghi del Dipartimento di Scienze Farmaceutiche – Sezione di Biochimica e del Dipartimento di Medicina – Sezione di Medicina del Lavoro, Malattie Respiratorie e Tossicologia dell’ateneo umbro, ha dimostrato che bastano 30 minuti di fumo passivo per generare un danno ai tessuti.

I ricercatori, coordinati dai professori Mario Rende e Marco Dell’Omo, hanno condotto un esperimento con 21 individui non fumatori. Questi hanno respirato fumo di sigarette lasciate accese in un posacenere all’interno di un ambiente domestico ricreato in laboratorio. L’obiettivo era valutare l’influenza del fumo passivo sul Fattore di Crescita Nervoso (FCN) e sui suoi recettori Chinasi A correlati a molecole coinvolte in patologie respiratorie.

Gli scienziati hanno quindi rilevato che 30 minuti di esposizione al fumo passivo hanno determinato “un rapido cambiamento quantitativo di una proteina presente nel sangue e legata a meccanismi infiammatori”.

La scoperta dei team dei professori Rende e Dell’Omo ha anche un risvolto in medicina legale. L’esposizione al fumo passivo, infatti, solitamente si valuta con un esame delle urine delle 24 ore. In particolare si analizza “la concentrazione dei prodotti del metabolismo della nicotina”. Tuttavia, grazie ai risultati del nuovo studio si è capito che è possibile rilevare l’esposizione anche “attraverso un semplice prelievo di sangue e con il dosaggio del recettore p75NTR”.