25 Febbraio 2016 - 20:45

Piccolo migrante saluta così il soccorritore

piccolo migrante da il cinque al soccorritore

Il piccolo migrante dà il cinque al suo soccorritore. Questo incredibile gesto di pace è avvenuto al Porto di Augusta durante l’ennesimo sbarco di migranti

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Questo piccolo anonimo bambino condivide la stessa storia di tanti, troppi, migranti che come lui ogni giorno percorrono una disperata via di fuga.

Batti il cinque: il piccolo migrante e il suo salvatore

Piccolo migrante dà il cinque al suo soccorritore

La via verso il mare è l’unica che conoscono, l’unica che viene offerta.

Quel piatto orizzonte, che ogni giorno ammirano dalle loro terre natie, viene venduto a caro prezzo come unico appiglio verso la salvezza. Non ci vuole molto per ingannare quei migliaia di occhi stanchi che ogni secondo ammirano il mare immaginando cosa possa esserci oltre.

Così, migliaia di uomini, donne e bambini, salgono su un piccolo gommone tenendo stretti i ricordi e le false speranze.

Noi, che aspettiamo dall’altro lato dell’orizzonte, possiamo solo immaginare cosa avviene laggiù, tra le onde di un mare nero e sconosciuto, sotto il sole, sotto il buio incontaminato di un cosmo alieno.

Così, in questi giorni, a Pozzallo ed Augusta si è ripetuta per l’ennesima volta la storia che da molti anni a questa parte si ripete sulle coste del mediterraneo.

Tripoli prima, Lampedusa e Lesbo poi, da ormai gli anni ’90 si è infittita sensibilmente la trama delle rotte migratorie.

Secondo le statistiche aggiornate dal 2004, il numero di sbarchi è aumentato raggiungendo picchi di emergenza tra il 2012 e il 2015, segnalando qualche piccolo miglioramento nel 2014.

Un miglioramento che però non avrebbe nulla a che vedere con l’entrata in scena dell’operazione Triton che ha sostituito velocemente l’operazione Mare Nostrum.

Ricordiamo, infatti, che l’ingresso dell’Europa nella questione dell’immigrazione destò non poche preoccupazioni: essa garantiva un attento monitoraggio delle acque internazionali escludendo eventuali operazioni di salvataggio, ancora oggi di competenza della Marina Militare.

Il piccolo anonimo migrante nella foto, però, non sa cosa lo aspetta quando sale sul gommone.

Non sa che attorno a lui, quell’Europa che tanto anela, gioca alla patata bollente con le proprie responsabilità.

Non conosce Triton, Mare Nostrum, o i finanziamenti necessari per salvarlo.

Immagina solo, ingenuamente, che al di là di quell’orizzonte spaventoso, ci sia un altro uomo come lui, senza età e senza nome, pronto ad accoglierlo dandogli il cinque.

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