Saccheggio in chiesa a Battipaglia: devastazione e un bottino irrisorio
Annalisa Spera, fondatrice del movimento Battipaglia Radici e Valori: «Apriamo gli occhi e tendiamo la mano, prestiamo attenzione a cosa ci sta intorno e a chi ci sta intorno. Forse non li potremo salvare tutti, ma se ognuno di noi riuscisse ad aiutare una sola persona la nostra città, e il mondo, sarebbe un posto migliore.»

Amarezza e sgomento a Battipaglia per l’ennesimo episodio di vandalismo. Ieri, ignoti hanno fatto irruzione nella chiesa di Santa Teresa del Bambin Gesù, scassinando il contenitore delle offerte ai piedi della statua di Gesù. La scena che si è presentata ai fedeli è stata desolante: lumini rovesciati, offertori danneggiati e un vetro infranto nella sagrestia. Il bottino? Solo una piccola teca utilizzata dai ministri straordinari per portare l’Eucaristia agli ammalati.
L’appello alla solidarietà
A denunciare l’accaduto è stata Annalisa Spera, fondatrice del movimento Battipaglia Radici e Valori, che ha espresso il suo sconcerto sui social: «Ho provato una grande tristezza nel cuore, un senso di violazione di un luogo sacro che ho trovato indecente. Ma poi il pensiero è andato al povero disperato che ha fatto questo: cosa può averlo spinto a violare la casa di Dio alla ricerca di qualche euro? Ho pensato che siamo troppo distanti dalla gente, che non sappiamo al nostro fianco cosa accade, che quel tentativo di furto e’ solo l’ennesima dimostrazione di quanto siamo lontani dai nostri vicini, incapaci di leggere la disperazione degli altri, l’abbandono , la sensazione che non c’è più aiuto. Perché sono convinta che se fosse entrato a chiedere aiuto il ladro ne sarebbe uscito con l’animo più sereno e forse con il portafoglio con qualche euro dentro e pure qualcosa da mangiare.»
Il suo messaggio invita alla riflessione: «Apriamo gli occhi e tendiamo la mano, prestiamo attenzione a cosa ci sta intorno e a chi ci sta intorno. Forse non li potremo salvare tutti, ma se ognuno di noi riuscisse ad aiutare una sola persona la nostra città, e il mondo, sarebbe un posto migliore.»
L’accaduto solleva interrogativi sulla sicurezza dei luoghi di culto e sulle difficoltà sociali che portano alcuni individui a compiere gesti estremi. La comunità, intanto, si stringe attorno alla parrocchia, con l’auspicio che episodi simili non si ripetano.
Fonte: SalernoToday