Potrebbe essere presto abrogata la norma anti-FlixBus
Sembra che sarà presto abrogato l’emendamento anti-FlixBus del decreto Milleproroghe, che “viola” il diritto a usufruire di viaggi low cost in autobus in e dall’Italia
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Con immensa gioia dei giovani viaggiatori italiani e con soddisfazione da parte di Andrea Mazziotti, presidente della Commissione Affari Costituzionali, oltre che relatore del decreto in oggetto alla Camera, il pressing bipartisan (per l’anticostituzionalità della norma?) avrebbe convinto il Governo a ripensare all’emendamento anti-FlixBus, che quindi potrebbe essere abrogato.
La norma in prima istanza era stata approvata nel decreto Milleproroghe in previsione di eliminare le piattaforme digitali che si occupano di trasporto. Se fosse effettivamente confermata in legge, a partire dalla prossima settimana, l’Italia sarebbe l’unico Paese in Europa a non poter usufruire dei vantaggi offerti da FlixBus, la compagnia di bus low cost arrivata in Italia nel 2015
Presentata all’attenzione della Camera da 4 senatori del gruppo Conservatori e Riformisti (Lucio Tarquinio, Francesco Bruni, Luigi D’Ambrosio Lettieri e Luigi Perrone), con l’approvazione anche del Ministro dei Trasporti Delrio, l’emendamento mira ad ostracizzare le piattaforme online, come FlixBus, al fine di tutelare e/o avvantaggiare gli operatori del trasporto privato non digitali.
Il tutto è palesato nell’accanimento del Presidente dell’ANAV (Associazione Nazionale Autotrasporto viaggiatori) Giuseppe Vinella, Amministratore Delegato di Sita Sud srl e Consigliere Delegato della Marozzi srl, due società del gruppo Finsita Holding Spa che viaggiano sulle stesse rotte dei FlixBus. Un modo per annientare ogni concorrenza.
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