6 Gennaio 2015 - 12:12

A Toys Orchestra al sesto album, Butterfly Effect

Butterfly Effect ultimo album de A Toys Orchestra, registrato a Berlino con nuove collaborazioni artistiche

[ads2] Con Butterfly EffectA Toys Orchestra arrivano al sesto album, dopo i Midnight Talk e (R)Evolution, pubblicati tra il 2010 e 2011. Il loro terzo album, Technicolor Dreams del 2007, rappresenta forse il primo vero successo di pubblico, in cui le divagazione del genere rock cominciano a prendere una forma, che diventa subito, lo stile inconfondibile del gruppo cilentano. Registrato all’estero, a Berlino, l’album ha avuto la supervisione di Jeremy Glover e la collaborazione con polistrumentista Julian Barrett.

Originari di Agropoli, poco distante da Salerno, A Toys Orchestra hanno trasformato subito la passione della musica in una prospettiva verso il futuro, componendo pezzi in lingua inglese e sperimentando le sonorità di un genere internazionale come il rock. Melodia, colore e tematismo, stupendi crescendi musicali che trascendono nella delicata voce di Enzo Moretto, e che si amalgama con gli effetti sonori di carattere elettronico, capaci di rielaborare e rimodulare evocazioni musicali e comporre uno stile personalizzato. Struggenti e paradisiache melodie che s’imbattono in rumorosi ed elaborati movimenti musicali; la performance de “A Toys Orchestra” trasmette calore e ritmo, e lo strumento musicale si personifica in uno stato emotivo eccitato e nostalgico.

A Toys Orchestra

Butterfly Effect Tour – A Toys Orchestra

A Toys Orchestra con il nuovo lavoro ritornano all’idea di caos, forse anticipata con il terzo album, dove i sogni in Technicolor si esprimono in brani con una struttura musicale dinamica e multiforme, allucinatoria a volte, conferendo alle note modellate con l’arte combinatoria e sensitiva dell’elettronica, una rappresentazione a colori, che quasi simula una sequenza cinematografica nel pittorico e straordinario ballo a colori dell’uomo sullo schermo.

Il legame con il colore ritorna in Butterfly Effect, attraverso una trasmedialità che coinvolge diversi canali da cui partire per arrivare e comprendere il senso dell’opera nella sua completezza. L’arte contemporanea si muove in questa direzione: il senso di un’opera non nasce e non si esaurisce in un solo media, ma nella vastità dei mezzi di comunicazione si possono seminare vari elementi che poi, sommati, portano al contenuto finale dell’opera. A Toys Orchestra non si sono mai fermati al fare musica, ma ipotizzano e strutturano progetti, perché l’arte oggi, in senso lato, si basa sulla progettualità, dove ogni singolo evento, presente in diversi luoghi (intesi come media) esprime una piccola manifestazione dell’intero.

Consultando il sito ufficiale de “A Toys Orchestra” siamo catturati dal videoclip realizzato per il nuovo brano, tratto da Butterfly Effect, Always Im Wrong che, a differenza dell’ermeneutico e breve testo, sprigiona libertà musicale e visiva. Ritorna il colore, perché l’unico protagonista della scena è in relazione ai colori. Il colore è prima un elemento esterno, un oggetto, man mano diventa un’esperienza sensoriale e introspettiva: dall’oggetto al colore liquido e in polvere, nella sua naturale predisposizione alla decorazione e alla pittura, poi è espressione interna, ritmo cardiaco. L’uomo protagonista afferra gli spruzzi di colore e ne fa esperienza; sembra quasi Bodyart, sembra quasi un’opera vivente.

A Toys Orchestra

A Toys Orchestra

Bisogna ascoltare più volte e interamente Butterfly Effect per percepire tutta la magia musicale costruita in un album che segue l’idea del caos dall’inizio alla fine. Il caos s’identifica come un’apertura improvvisa, una voragine che si apre rimescolando tutti gli elementi naturali precedentemente in sintonia tra loro per costituire un nuovo ordine. I brani musicali, nella loro forma, si possono interpretare come l’espressione in musica della teoria del caos: brani iniziali (Made To Grow Old, Fall To Restart, Always Im Wrong, My Heroes are Dead) con cui rientriamo nello stile del gruppo, anticipano una tensione che sta per accadere, uno stato che sta per cambiare, infatti la parte centrale dell’album prorompe con una ricercatezza sonora più ampia. Partendo da Mirrorball, infatti, l’effetto caotico si estrinseca con un sequenziale passaggio verso il colore come oggetto al colore come strumento pittorico; nello specifico dalla musica come stile codificato alla musica come sperimentazione, progressione, ricerca. La musica diventa un’apertura verso nuove idee, apertura verso un mondo interiore che aspetta solo l’occasione giusta per uscire fuori.

A Toys Orchestra

Copertina album Butterfly Effect – A Toys Orchestra

Come On Get Out, Quiver e Mary sono i tre pezzi in cui, allegoricamente, la farfalla (Butterfly) spicca il volo e scopre la vita, con una colonna sonora che interpreta ciò che incontra con un ritmo crescente e dirompente, perché quasi sconvolta dalla complessità del reale. Già da Take My Place si passa a temi più intimi e meno dinamici, nostalgici, ma anche riconducibili allo stile de “A Toys Orchestra”. Con All Around The World ritornano i colpi di tastiera di Enzo, gli effetti creati da Ilaria D’Angelis che aggiungono un’atmosfera al brano; sfumature che donano una sorta di tridimensionalità sonora, una tangibilità che si ottiene attraverso la cura del dettaglio.

I testi delle canzoni sono brevi e spesso ripetitivi, quasi delle preghiere che chiedono di comprendere, di essere guidati e perdonati, di trovare la strada, di essere liberi. Si rivolgono a un “Tu” immaginario, che può essere chiunque, anche tu che stai ascoltando.

Un altro importante traguardo per i musicisti cilentani, A Toys Orchestra, che sono partiti da un piccolo centro del Sud Italia per conquistare a livello internazionale. Continua sperimentazione e fissazione di uno stile che li renderà a lungo riconoscibili e amati, perché capaci di trovare la libertà di espressione in un percorso artistico che si confronta, matura e si apre, come una voragine, al meraviglioso caos creativo della musica.