Accadde una notte, “Dimmi come ti spogli e ti dirò chi sei”
Accadde una notte, il primo film sul rapporto “cinema e sessualità” scelto da ZonMovie. Una relazione che nasce di notte nel tragitto verso New York. Quale sarà la prossima analisi? Scegli il film nel sondaggio di ZON in fondo all’articolo
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Accadde una notte, film del 1934 di Frank Capra, vincitore di quattro premi Oscar, rappresenta una delle prime pellicole in cui il regista, impegnato nella Hollywood tra gli anni ’30 e ’40, manifesta il tentativo di raccontare il graduale passaggio del ruolo della donna nel cinema e poi nella società americana. Si tratta spesso di un processo al contrario, quando la “rivoluzione” comincia dall’arte popolare per poi trovare una giustificazione nella realtà storica e sociale. In tale prospettiva nasce la Grande Hollywood.
Claudette Colbert (Ellie) e Clark Gable (Pietro) appartengono a due stati sociali differenti: lei proviene dalla borghesia, lui è un giornalista a corto di soldi. L’incontro e lo scambio di ruoli diventa importante dal momento in cui Ellie scappa dalla ricchezza e dalla figura patriarcale per rifiutare drasticamente un matrimonio organizzato con un ricco uomo d’affari.
Accadde una notte è un film imbevuto di simboli, anche didascalici, per comunicare un’idea precisa. Il dettaglio della tabella su cui è scritto “Night” e “New York” all’inizio del viaggio dei due protagonisti, mette in evidenza un elemento, come la notte, simbolicamente vietato alle donne perbene; e poi New York, come strada verso il cambiamento e la modernità.
In un ambiente prettamente maschile, s’inserisce il “caratterino” di Ellie, che tenta di affrontare l’altro sesso con rigore e indifferenza; diversamente invece Pietro, che appare subito come un uomo virile e corteggiatore. Il reciproco senso di fastidio tra i due si scioglie nel momento in cui Ellie viene importunata da un passeggero, quando Pietro coglie l’occasione per difenderla e dichiararsi suo consorte. L’avventura non finisce, perché i due, per i capricci della viziata Ellie, resteranno a piedi, finendo insieme in una camera da letto, fingendo di essere una coppia di sposi.
Si crea così la situazione intima che favorisce la relazione tra Ellie e Pietro, ma è soprattutto questo il luogo in cui si manifestano le due diverse personalità, in uno scambio di ruoli che vede l’elemento maschile quasi materno e punto di forza del rapporto. Pietro si prende cura di Ellie, spaesate e vanitosa, le prepara la colazione e le gestisce il denaro. Questa funzione, legata spesso alla donna di casa nella cultura matriarcale americana, viene rovesciata simpaticamente nel film.
Accadde una notte è un testo ricco di spunti, in cui il ruolo sessuale nella società è associato allo stato sociale. La donna, per diventare autonoma e libera sessualmente, ossia avere il diritto di scegliere e desiderare, guardare l’uomo e non solo lasciarsi guardare, deve abbassare il suo livello economico e sociale.
In Accadde una notte, Frank Capra, attento autore del cinema di Hollywood, fa comprendere quanto la cultura alta, come la psicologia e la psicoanalisi, sia stata democratizzata al tal punto da costruire veri e propri slogan e paradigmi psico-sociali da seguire per rientrare a pieno nella “favolosa” civiltà americana. Più volte il giornalista Pietro lancia pillole di psicologia, resa anche banale, perché consumata voracemente dalla società fino a diventare ossatura della povera cultura degli Stati Uniti.
“Dimmi come ti spogli e ti dirò chi sei”, è il primo esempio lampante, pronunciato da Clark Gable, che traduce la sessualità dell’altro, e anche di se stesso, con uno schema psicologico commerciale e popolare. Accadde una notte è però anche un film denso di sensualità. Ellie desidera Pietro, e viceversa. Il desiderio nello sguardo dei due protagonisti si percepisce, si costruisce man mano, fino a diventare dichiarazione; lo fa per prima Ellie, però, ribaltando di nuovi i ruoli.
Prima di separarsi, i due percorrono le strade alla ricerca di soluzioni per spostarsi, restando celebre il momento dell’autostop di Claudette Colbert, mostrando la sua gamba sensuale e provocando una reazione immediata. L’inquadratura e la composizione dell’immagine sono molto interessanti: Frank Capra crea una bellissima profondità di campo, posizionando Pietro (elemento maschile e sguardo desiderante) in fondo alla scena, mentre Ellie (elemento femminile e corpo desiderato) in primo piano, dominando l’immagine e, indirettamente, anche il rapporto di coppia attraverso lo strumento del corpo, che traduce visivamente la sottomissione dell’uomo alla donna.
L’equivoco uomo/donna è ancora forte in questi anni, proprio perché si sta formando una coscienza sessuale. Non solo. In Accadde una notte si respirano tutte le incomprensioni e gli effetti della crisi del ’29, creando una sorta di incompatibilità e confusione tra i ceti sociali, ma anche una graduale integrazione e rimessa in discussione. In questo scenario Ellie, davanti al rifiuto di Pietro, scappa ma non conosce i reali motivi. Il giornalista lavora duramente e mette da parte i soldi prima di ripresentarsi a lei, ormai impegnata con l’uomo scelto da suo padre. Pietro cade nell’equivoco, esattamente come Ellie aveva fatto precedentemente. Si sente sfruttato e ingannato, esprimendo tutta la sua fragilità di uomo a cavallo tra la commedia e il noir americano, genere che racconta le perverse volontà femminili e la castrazione sociale dell’uomo.
Sarà il padre di Ellie a comprendere l’onestà dei reciproci sentimenti e a condurre sua figlia verso al felicità, verso la metaforica New York, intesa come tappa della modernità: unione tra ceti sociali e “fittizia” parità sessuale.
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