17 Luglio 2017 - 11:05

Acqua, elemento essenziale per la vita, regolatore dell’equilibrio del corpo

acqua

E’ l’elemento maggiormente presente nel corpo umano, quello dal quale nasce la vita. L’acqua, fonte essenziale per l’equilibrio dell’organismo

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Nell’organismo umano l’acqua rappresenta un costituente essenziale per il mantenimento della vita, ed è anche quello presente in maggior quantità. La sua presenza è indispensabile per lo svolgimento di tutti i processi fisiologici e le reazioni biochimiche che avvengono nel nostro corpo. Ma quali sono le proprietà dall’acqua, e come riesce a mantenere l’equilibrio dell’organismo? Ce ne parla la Dott.ssa Raffaella Sica, Biologa Nutrizionista.

L’acqua svolge un ruolo essenziale nella digestione, nell’assorbimento, nel trasporto e nell’utilizzazione degli stessi nutrienti. L’acqua è anche il mezzo attraverso il quale l’organismo elimina le scorie metaboliche, ed è indispensabile per la regolazione della temperatura corporea. Inoltre, agisce come “lubrificante” e ha funzioni di ammortizzatore nelle articolazioni e nei tessuti, dunque l’idratazione è la prima cosa anche negli sportivi. Durante e dopo l’attività fisica bisogna bere per reintegrare prontamente e tempestivamente le perdite dovute alla sudorazione.

Dato che in pratica non vi è alcun sistema all’interno dell’organismo che non dipenda direttamente dall’acqua, è facile intuire che mantenere un giusto equilibrio del nostro “bilancio idrico” (rapporto tra le entrate e le uscite di acqua) è fondamentale per conservare un buono stato di salute. Si raccomanda di bere circa 2 litri di acqua al giorno, frequentemente, in piccole quantità e lentamente, soprattutto se l’acqua è fredda poichè un brusco abbassamento della temperatura dello stomaco può creare le condizioni per pericolose congestioni.

I bambini sono maggiormente esposti a rischio di disidratazione rispetto agli adulti pertanto è bene invogliarli a bere di più. Anche gli anziani, siccome con l’età diminuisce lo stimolo della sete, dovrebbero bere frequentemente nell’arco della giornata, durante e al di fuori dei pasti, anche quando non avvertono lo stimolo della sete.

Ma cosa vuol dire “aver sete”?

Tutti noi dovremmo non arrivare mai ad avere sete. Il centro della sete si trova nel cervello e con un meccanismo estremamente complesso e sensibile raccoglie ed elabora vari segnali provenienti da diversi tipi di recettori localizzati in varie parti del corpo. Soltanto se la disidratazione sale al 2% comincia a manifestarsi il senso di sete, quindi non si dovrebbe mai arrivare ad avere sete, perché in quel caso siamo già disidratati e uno stato persistente di disidratazione compromette sia le capacità fisiche che mentali del nostro organismo. Con una disidratazione intorno al 5% compaiono crampi, debolezza, maggiore irritabilità, mentre intorno al 7% si possono avere malessere generale, profonda debolezza e anche allucinazioni. Con il 10% vi è concreto rischio di insorgenza del colpo di calore, e comincia a essere messa in pericolo la stessa sopravvivenza.

E allora quando bere? Non è vero che l’acqua vada bevuta solo al di fuori dei pasti; un’adeguata quantità di acqua è utile per favorire i processi digestivi, perché migliora la consistenza degli alimenti ingeriti. Soprattutto in questo periodo di caldo estivo bisogna reintegrare tempestivamente i liquidi persi e mantenersi sempre sopra la soglia della disidratazione. In che modo? Bevendo al di sopra dello stimolo della sete!

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