Al Parlamento europeo standing ovation per Carola Rackete
Applausi al Parlamento Europeo per Carola Rackete, la capitana della Sea Watch che ora accusa lo Stato Italiano di violare il diritto internazionale
Torna a far parlare di sé Carola Rackete. Questa volta è il suo discorso al Parlamento Europeo, dove viene accolta con una standing ovation , ad essere al centro dell’attenzione. Tutti in piedi ad applaudire la ragazza diventata simbolo dello scontro contro lo Stato italiano. Forti le sue dichiarazioni al Parlamento Europeo dove Carola Rackete ha affermato come “la legge italiana va contro la legge del diritto internazionale” ed il suo operato con la SeaWatch3 sia stata solo “un’esigenza” e non “una provocazione“.
Il caso
Ripercorriamo passo dopo passo la vicenda che ha coinvolto l’ex capitana e che l’ha portata a scontarsi con l’ex Primo Ministro Salvini al punto di essere arrestata.
È il 12 Giugno quando la SeaWatch3 capitanata da Carola Rackete raccoglie in mare 53 migranti nel Mediterraneo al largo della costa libica. Il porto di Tripoli – capitale della Libia – offre riparo ma la capitana declina l’invito dirigendosi verso Lampedusa. Le dichiarazioni della capitana affermeranno, successivamente, che secondo le leggi marittime Lampedusa sarebbe stato il porto più sicuro.
Il 14 Giugno l’Italia chiude i porti e non permette alla nave di attraccare a Lampedusa. L’allora ministro degli Interni Matteo Salvini si rifiuta di permettere alla nave di attraccare finché le nazioni europee non avessero accettato di accogliere una parte dei migranti. Il 28 Giugno alcune delle nazioni europee – Francia, Finlandia, Lussemburgo, Germania – decidono di accettare il compromesso con l’Italia. Il 29 Giugno Carola Rackete decide di irrompere nel porto di Lampedusa senza autorizzazione.
La motivazione data dalla capitana – ripetuta poi nell’intervento avuto in giornata al Parlamento europeo – è di un’esigenza per motivi umanitari. I migranti – dopo un naufragio in mare e giorni in nave – erano ormai esausti. Carola Rachete venne poi arrestata nel momento stesso in cui mise piede sulla terraferma tra gli applausi dei suoi sostenitori e i fischi di chi condannava il comportamento scorretto della capitana. Durante il processo Carola Rackete verrà ritenuta innocente.
Le critiche
Tante sono state le critiche rivolte alla ex capitana Carola Rackete. Come non ricordare le offese rivolte quando si presentò in commissione sprovvista di reggiseno. Ora Carola è libera e al Parlamento ha urlato a gran voce “dove eravate quando abbiamo chiesto aiuto?” Una domanda lecita che non trova risposta se non nell‘indifferenza dei tanti che non sono intervenuti nel caso della SeaWatch3 ma anche dei tanti che, purtroppo, si sono replicati in Italia.
Il leader della Lega Matteo Salvini ha affermato di provare «pena, imbarazzo e vergogna per chi ha applaudito Carola Rackete a Bruxelles», aggiungendo «Non mi sognerei mai di applaudire una comandante che, dopo aver aspettato deliberatamente 15 giorni al largo di Lampedusa per scaricare a tutti i costi degli immigrati in Italia, ha addirittura speronato una motovedetta della Guardia di Finanza mettendo a rischio la vita delle donne e degli uomini in divisa».
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