14 Settembre 2018 - 09:30

American Horror Story: Apocalypse. 8×01 “The End” (Season Premiere)

American Horror Story

La tanto attesa ottava stagione di American Horror Story, la quale darà vita ad un epico crossover tra il primo e il terzo capitolo dello show, ha iniziato il suo cammino attraverso la fine del mondo. La recensione di Zon.it

American Horror Story, lo show televisivo dalle tinte horror e dal carattere amabilmente grottesco che tutti i fans amano, ha dato il via alla sua ottava reincarnazione.

Dopo l’epico finale di una stagione particolare e coinvolgente quale quella di Cult, Ryan Murphy, produttore esecutivo della serie, decide di stupire il pubblico una volta per tutte creando un plot geniale ed appetibile anche per coloro che, per un motivo o per un altro, avevano deciso di abbandonare lo show.

AHS Cult 7×11 “Great Again”, l’estremizzazione del male

Infatti, è proprio con queste basi che Apocalypse costruisce il suo inizio: la nuova sigla ci mostra stralci tratti da quelle di Murder House e Coven, nonché il ritorno della traccia originale che tanto ci era mancata.

Ma cosa ci ha offerto questa prima fetta di una torta, mai come quest’anno, piena di strati differenti tra loro?

Trama

In un prossimo futuro, la popolazione mondiale viene completamente spazzata via a causa di esplosioni nucleari multiple nei vari centri di tutti i continenti. Il mondo vede l’alba di un’apocalisse che non risparmia nessuno, tranne alcuni soggetti in particolare che, non sappiamo per quale ragione specifica, vengono selezionati per popolare l’Avamposto 3. Questo bunker, è gestito da una cooperazione capeggiata da Wilhemina Venable, una ferrea e sadica donna, che si allieta a torturare gli abitanti del posto anche per motivi futili. Assieme a lei, l’assistente Miriam Made.

L’Inizio

Apocalypse inizia con quella che, ragionando logicamente, sarebbe dovuta essere la sua conclusione. La razza umana viene sterminata completamente (o quasi: solo l’1% è sopravvissuto, e vive negli Avamposti) ed è in questo modo che conosciamo i nuovi protagonisti della stagione: sadici e superficiali, ricchi o condannati ad una vita da schiavi. I viola sono coloro che, essendo stati ricchi sulla terra, si sono assicurati la vita pagando fior di quattrini, i grigi, invece, quelli meno fortunati, che pur di sopravvivere decidono di condurre un’esistenza pari a quella dei “senzavoce” della saga distopica di Hunger Games.

La critica di Murphy all’orripilante situazione che l’uomo sta vivendo al giorno d’oggi non manca neppure quest’anno, seppur in chiave post-apocalittica e, dai prossimi episodi, paranormale e a tratti fantasy. Belli, inoltre, gli echi fatti alla seconda stagione: l’atto di purificazione dal virus radioattivo ricorda senza dubbio le scene di torture verificatesi a Briarcliff.

Questa fine, assicura Wilhelmina (interpretata dalla sempre spettacolare Sarah Paulson), non è nient’altro che l’inizio di una nuova era, di cui non conosciamo ancora né le premesse né, tanto meno, le ripercussioni.

SARAH PAULSON PRESENTA IL SUO PERSONAGGIO IN AHS APOCALYPSE

Nuova stagione, nuovi personaggi

Come l’inizio di ogni ogni stagione di American Horror Story ci ha abituati, questa premiere è stata funzionale soprattutto ad introdurre i nuovi protagonisti della vicenda.

Tra attori confermati e qualche nuova presenza, è stato profondamente giusto incentrare questa 8×01 sui personaggi nuovi, tutti molto interessanti.

Wilhelmina Venable si prende di diritto lo scettro tra queste nuove facce: spietata e calcolatrice, misteriosa ed agghiacciante, cosa si cela, in realtà, dietro la sua maschera?

La storia di Apocalypse si unirà a quella di Coven tramite la rivelazione che la Cooperazione di cui si è accennati altro non sia che una Congrega di streghe oscure? Si tratta della spiegazione più plausibile, soprattutto perché dietro alla catastrofe nucleare che ha sterminato il mondo sembra esserci proprio dietro qualcosa di diabolico.

Se Venable risulta essere il personaggio più interessante, la new entry maggiormente apprezzabile è sicuramente Joan Collins, attrice storica che ruba la scena a tutti gli altri ad ogni sua battuta. Apprezzatissimo ritorno quello di Kathy Bates, assente nella scorsa stagione. Il personaggio di Miss Made è sicuramente un’ottima (e terrificante) spalla di Wilhelmina; si attendono, però, approfondimenti ulteriori su questi due personaggi.

Evan Peters, dopo quella che è stata indubbiamente la sua stagione, torna sul piccolo schermo interpretando un personaggio decisamente più leggero e spensierato, nonostante il contesto claustrofobico ed inquietante.

Si segnala, inoltre, il potenziale di Timothy ed Emily, i volti più giovani del nuovo cast e la probabile nuova ship della serie, nonostante si abbia la sensazione, soprattutto verso la conclusione della puntata, che il finale possa essere tutt’altro che lieto.

Dei personaggi di Billie Lourd, Adina Porter (quest’anno promossa regular) e Leslie Grossman è emerso ancora decisamente troppo poco per poter effettuare un giudizio su di loro, nonostante le indubbie potenzialità di questi ultimi (specie per l’insopportabile miliardaria Coco, che promette già da ora fuochi e faville).

Il prologo del crossover

Questo primo episodio ci offre davvero pochi elementi da analizzare in merito all’unione del paranormale Murder House ed il magico Coven: Emma Roberts, interprete dell’amata Madison Montgomery, nonostante figuri nel cast fisso, non compare in questa puntata, così come tutte le altre streghe dell’accademia di Miss Robichaux.

Stessa cosa non vale, invece, per Michael Langdon (Cody Fern), l’Anticristo di Murder House: è sua la scena finale, indubbiamente la più bella dell’episodio e una delle più intense dell’intera serie. Chi non si è fomentato leggendo il suo nome sul biglietto da visita e ascoltando “Tonight You Belong To Me”, celebre pezzo delle Patience and Prudence da sempre simbolo degli esordi della serie antologica?

Considerazioni finali

Una puntata introduttiva e in pieno stile Amercian Horro Story quella di questa stagione, pur essendo in grado di essere considerato un’ottimo esordo per una trama fresca ed innovativa, sia per la serie che per il panorama televisivo in generale. Qual è il ruolo di Michael circa la fine del mondo? Chi abita gli altri Avamposti? Quale sarà mai lo scopo di Venable? Quando rivedremo le streghe della terza stagione e, soprattutto, come si ricollegheranno queste ad una trama in partenza già molto intricata?

La carne al fuoco, come sempre, è tanta e, quest’anno ancor di più di quelli precedenti, attendiamo con ansia il componimento di questo magico puzzle targato Ryan Murphy.

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