23 Settembre 2018 - 14:28

American Horror Story: Apocalypse 8×02 “The Morning After”, la recensione

american horror story

Il secondo appuntamento dell’attesa stagione di American Horror Story ci mostra i primi colpi di scena, un’atmosfera sempre più claustrofobica e i primi segni dell’epico cross-over che ci attende nei prossimi episodi

“The Morning After” è un episodio tetro, confusionario, ansiogeno, scioccante e al tempo stesso divertente: insomma, in questa stagione non manca proprio nulla del classico American Horror Story. Procediamo con la trama.

TRAMA

Michael Langdon (Cody Fern), il misterioso collaboratore della Cooperazione, svela ai superstiti dell’Avamposto 3 di essere gli unici esseri umani ancora in vita.

Per questa ragione, vivendo ormai una situazione destinata a peggiorare fino ad un punto di non ritorno, lo scopo della sua visita risulta essere quello di scovare i “meritevoli”, coloro che avranno l’onore di portare avanti la specie all’interno del cosiddetto Santuario.

Il test prevederà prove psicologiche e fisiche, e Mr. Gallant (interpretato da Evan Peters) si offre volontario.

Le conseguenze, però, saranno alquanto sorprendenti…

Il simbolo del male

Cosa sto guardando, esattamente? 

Questa è la classica domanda che ogni fan di American Horror Story si pone durante i primi episodi di ogni nuova stagione dello show, in particolare dalla stagione numero sei, quel Roanoke che tanto ci aveva sorpresi e tenuti incollati allo schermo fino al suo decimo atto.

In questa ottava reincarnazione, però, la confusione è decisamente maggiore: sembra quasi di vedere un prodotto completamente diverso rispetto agli elementi caratterizzanti gli universi di Murder House e Coven, i quali collideranno, appunto, proprio all’interno di questa storia.

Eppure, il fatto che siamo di fronte ad una messa in scena degli eventi diviene, a partire da questo episodio, ancora più palese; il primo esempio che possiamo fare è quello dei serpenti, completamente privi da qualsiasi effetto delle radiazioni che hanno posto fine al mondo che conosciamo: perché questi ultimi si sono “ricomposti”?

La risposta è abbastanza semplice, se proviamo a ricostruire gli elementi e gli indizi ottenuti grazie alla visione di questa puntata e del trailer della stagione.

Michael Langdon è palesemente uno stregone, forse il più potente in circolazione (essendo, appunto, il figlio di Satana): ciò emerge da una scena mostrata per una frazione di secondo, che vede l’Anticristo effettuare un rito con i serpenti completamente nudo, macchiato di sangue e all’interno di un pentacolo, simbolo sia della stregoneria che (quando ha la punta al contrario, come in questo caso) del diavolo.

Ecco il frame:

Michael durante il rito satanico

Questa è una conferma del fatto che i serpenti siano stati evocati da lui. Ma poi, perché proprio i serpenti? Il palese riferimento a tale figura, simbolo del diavolo durante la vicenda di Adamo ed Eva, non può essere un caso. E se Emily e Timothy, i due innamorati a cui non è concesso di poter dar sfogo ai loro istinti (poiché proibito) fossero i “nuovi” Adamo ed Eva?

In fondo, a fine episodio questi vengono puniti per aver copulato senza averne il diritto nonostante, come da loro scoperto grazie al pc di Michael (a questo punto lasciato accesso appositamente), tale divieto non era stato imposto dalla Cooperazione.

Non vi sembra un’analogia con il frutto del peccato che, a causa del serpente/Satana, Adamo ed Eva mangiano? Quale sarà mai la funzione di questi due personaggi dal “DNA speciale”? 

Il “gioco” di Michael continua, però, con le sue interazioni con il personaggio di Evan Peters.

Si nascondeva davvero lui dietro l’iconico costume di lattice, o l’uomo con cui Gallant ha avuto un rapporto sessuale, altri non era che il primo personaggio interpretato dall’attore nella prima stagione?

La seconda opzione sembra alquanto improbabile, poiché Tate non è mai sembrato attratto dagli uomini, anzi.

E poi, non dimentichiamoci che, trattandosi di un fantasma, quest’ultimo non potrebbe assolutamente apparire nell’Avamposto.

A meno che questo bunker non sia stato in realtà costruito sotto la Murder House ormai distrutta, potremmo pensare ad un’eventuale invocazione dello spirito di Rubber Man da parte di Michael che, essendo nella sua stanza proprio durante la consumazione del rapporto, non avrebbe assolutamente potuto fare sesso con il parrucchiere.

Quest’invocazione/allucinazione trova una mezza conferma proprio durante gli ultimi minuti dell’episodio, ove scopriamo che Mr. Gallant, con l’intento di far fuori l’uomo di lattice, uccide senza volerlo proprio la nonna che tanto aveva odiato.

Passiamo poi, ad un altro colpo di scena della puntata: il personaggio di Kathy Bates.

Proprio durante la “punizione” dei due peccatori quest’ultima, sparata da Timothy, esce fuori dalla stanza mostrandoci quanto, in realtà, quanto sia poco umana.

Chi è Miriam? Siamo di fronte ad un Cyborg? Cosa significherebbe una trama del genere all’interno di una stagione così particolare? certo, sembra di essere tornati alla moltitudine di trame ed intrecci della seconda stagione.

Conclusioni

Questa 8×02 è una puntata che confonde il pubblico e lo sciocca, terminando troppo in fretta, come solo gli episodi migliori di questo show ci hanno abituato.

Risulta difficile riuscire a dare un giudizio completo, soprattutto per via dell’impossibilità di poter immaginare concretamente ciò che ci attende nei prossimi episodi.

Questo è, però, un aspetto indubbiamente positivo, tanto da conferire a questa seconda parte di dieci una suspance particolare ed elettrizzante, in attesa di scoprire come, presumibilmente a partire dal prossimo episodio, le streghe che tanto amiamo entreranno in scena durante una nebulosa giornata post-apocalittica. 

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