Andrea Purgatori, l’amico racconta le sue ultime parole
Secondo Pino Corrias, Andrea Purgatori era fiducioso per la sua malattia. L'autopsia arriverà ufficialmente nella giornata di domani
Una morte che per certi aspetti resta ancora misteriosa, e con il tempo sembra che ci siano dettagli sempre più contraddittori. In attesa dell’autopsia di domani, che dovrebbe stabilire definitivamente le cause del decesso di Andrea Purgatori, su Vanity Fair è uscita una nuova intervista, molto toccante, al suo grande amico Pino Corrias. Quest’ultimo aveva già stabilito di trascorrere le vacanze con il giornalista, ma una telefonata ha mandato tutto all’aria.
“Non era previsto il delitto della malattia, meno che mai il pasticcio dei medici che (forse) sbagliano la diagnosi, si litigano la cura, confondono le metastasi con le ischemie, accelerano il danno, fino alla complicazione dell’infezione. E a quel 19 luglio scorso, quando alle nove del mattino arriva la prima telefonata: «È morto Andrea!». E poi la girandola di tutte le altre, ognuna appesa a un punto di domanda: Ma come? Quando? Stai scherzando?” ha dichiarato Pino Corrias in una commovente lettera. Corrias riporta anche come i medici avessero trovato una macchia nera in cima al polmone, che l’anno prima non c’era, ma era talmente piccola che non lo preoccupava.
La lettera poi prosegue così: “Era ironico come sempre, anche se maneggia parole pesanti come ricovero e radioterapia. Perché radioterapia? Perché ricovero? Perché nei nuovi esami è spuntata anche una metastasi al cervello, «anzi due», «ma piccole». Servirà qualche seduta. Servirà un po’ di pazienza.“
Infine, c’è spazio per il ricordo di Andrea Purgatori, sulla cui morte pende quell’alone di mistero che solamente l’autopsia di domani, fissata ufficialmente, potrebbe diradare.
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