Anticorpi monoclonali: 150mila dosi per pazienti ad alto rischio
L’Italia ha avviato l’approvvigionamento di anticorpi monoclonali, farmaco anti-Covid su cui è partita ufficialmente la sperimentazione
Avviato l’approvvigionamento di anticorpi monoclonali in Italia, la terapia verrà utilizzata per pazienti ad alto rischio, ultrasessantenni che abbiano sviluppato il Covid da pochi giorni. Il commissario straordinario, generale Francesco Paolo Figliuolo, ha comunicato che sono state acquistate 150mila dosi per un valore di circa 100mila euro. Il via libera alla distribuzione è arrivato anche dal ministro della Salute Roberto Speranza che ha firmato un decreto d’urgenza.
La Commissione tecnico scientifica dell’Agenzia del farmaco ha approvato l’utilizzo di due monoclonali, il Bamlanivimab di Eli Lilly e il Regeneron di Roche. Quest’ultimo è quello utilizzato, con successo, dall’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. L’Ema invece non si è ancora espressa su questi farmaci.
Cosa sono gli anticorpi monoclonali?
Gli anticorpi monoclonali, di norma abbreviati in MAb, sono molecole biologiche in grado di riconoscere, legare e neutralizzare in maniera specifica un determinato antigene. I MAb sono anticorpi creati in laboratorio da cellule “immortali”, ottenute dalla fusione di una cellula che produce anticorpi, il linfocita B, e una cellula trasformata con vita e capacità di produrre anticorpi, potenzialmente illimitate.
Il 3% dei pazienti affetti da CoVID-19 sviluppa una severa patologia respiratoria (sindrome da distress respiratorio acuto, ARDS), responsabile di un quadro tanto grave da portare al ricovero nei reparti ospedalieri di terapia intensiva e che può avere anche un esito fatale. I monoclonali prevedono una sola infusione senza richiami e si prevede che coprano anche tutte le varianti fino ad ora note del coronavirus.
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