22 Febbraio 2021 - 12:28

Barbara Lezzi: la senatrice 5 stelle acerrima nemica di Draghi

Barbara Lezzi

Dalle battaglie perse per Ilva e Tap alle idee per risolvere l’occupazione nel sud Italia, Barbara Lezzi incarna il pensiero embrionale dei 5s contrario a Mario Draghi

Nata a Lecce nel 1972, Lezzi è al secondo mandato parlamentare con il M5s, eletta sempre in quella Puglia che è al centro del suo impegno politico. E’ una delle parlamentari più agguerrite contro la linea istituzionale dei pentastellati che alla fine hanno scelto di appoggiare il nuovo governo. Vito Crimi ha annunciato che anche lei sarà espulsa dal Movimento.

La possibile nascita di un suo gruppo politico

Barbara Lezzi da settimane guida il fronte del no parlamentare a Draghi e punta alla creazione di un gruppo parlamentare autonomo. I numeri ci sarebbero, la volontà politica anche mentre la strada dell’opposizione al governo Draghi per ora vede come compagni di viaggio solo Giorgia Meloni. Politicamente c’è una prateria aperta, specialmente se Draghi farà davvero quello che promette, a cominciare dai ristori solo alle aziende in grado di sopravvivere. La Lezzi potrebbe a quel punto mettersi a capo della protesta. Ricordando tutte quelle battaglie che ha cavalcato in questi anni.

Le battaglie della senatrice e le sue controverse uscite

La Lezzi alla sua prima uscita ministeriale disse che il MoVimento 5 Stelle avrebbe fermato il Tap e invitava i pugliesi contrari a stendere un asciugamano sul gasdotto. Il gasdotto però passa sotto terra. Secondo Lezzi gli accordi per la costruzione sarebbero stati rotti dal M5s al governo che avrebbe fermato l’opera: quando divenne chiaro che non sarebbe andata così anche perché era impossibile stoppare tutto, gli attivisti No-Tap la presero di mira in più occasioni.

Anche Ilva, nel progetto di Lezzi, era da chiudere al più presto. E per i posti di lavoro aveva una particolare soluzione: “Per risolvere la situazione ci sono tantissime strade da percorrere” . Una su tutte, la mitilicoltura. Vale a dire la coltivazione di cozze. E ci credeva davvero:È giusto che Taranto contribuisca al Pil nazionale, ma non solo con il siderurgico, può farlo anche con altri investimenti che guardino al futuro. È una bella città di mare di cui si parla solo per l’ex Ilva, ma ha, per esempio, una lunga tradizione nell’attività di mitilicoltura, che non può essere dimenticata”. 

La contrapposizione con la nuova linea dei pentastellati

 “Il M5S ha deciso di cambiare la propria governance – ha scritto su Facebook – da oggi non sarà più guidato da un capo politico e neanche da un reggente. Ora è necessaria e urgente la convocazione degli iscritti per l’elezione del nuovo comitato direttivo in quanto il M5S non può restare privo delle figure autorizzate ad assumere decisioni sulle linee politiche. È indispensabile che venga individuato un organo di riferimento per il Presidente del Consiglio e per tutte le altre forze politiche che volessero interloquire con il M5S. È fondamentale, inoltre, che si dia immediato seguito alle richieste che giungono dai territori per l’apertura delle procedure per la certificazione delle liste per le prossime amministrative. Comitato di garanzia e Collegio dei probiviri possono solo agire per l’ordinaria amministrazione”. Lei invece, si vuole candidare proprio per portare il M5s all’opposizione del governo Draghi.

Lezzi e Di Battista: opposizione dentro e fuori il Parlamento

Se la senatrice che ha dichiarato di non voler farsi espellere dal gruppo continuerà la sua operazione di critica all’interno del Palazzo, a fare opposizione fuori ci penserà Di Battista. L’ex parlamentare ha già più volte ribadito che il suo non sarà un ruolo di guida verso una scissione ed un nuovo partito, eppure, la spaccatura nella base del Movimento è ormai palese a tutti. Nonostante ci sia la volontà di mantenere l’unità per il bene del paese, ormai le divisioni sembrano incolmabili. I prossimi mesi ci diranno a cosa porterà se la duplice fronda d’opposizione interna ed esterna al parlamento.