Bella, matura, convincente: promossa l’Italia di Mancini al primo esame
Una partita dominata sotto tutti i punti di vista permette all’Italia di annichilire la Turchia e l’Olimpico si innamora degli azzurri
L’espressione “Mamma li turchi..” verrà rimodernata in “Mamma gli azzurri” dopo la prestazione offerta dall’Italia di Roberto Mancini all’esordio nell’Europeo contro la selezione di Gunes, letteralmente annichilita per tutti i 93 minuti di gioco. Il 3-0 finale (o 0-3, se preferite) è senz’appello, dimostrazione di una grande prova di forza da parte dei nostri contro un’ottima squadra sulla carta.
Già perché la Turchia era l’avversario da temere maggiormente per tanti motivi: il primo per il percorso fatto alle qualificazioni (2a dietro la Francia, finita avanti di appena 2 punti), un blocco di giocatori presenti nel campionato italiano (Demiral, Calhanoglu per dirne due) ed inoltre la tensione della prima partita. Infatti, se si analizza nel dettaglio la prestazione, l’Italia ha fatto fatica a sfondare nei primi 45 minuti, causa la grande organizzazione difensiva turca con un vero e proprio muro di 10 calciatori davanti a Cakir.
Ed è qui che è venuta fuori la maturità della squadra di Mancini: con calma, pazienza e senza farsi condizionare dal rigore non fischiato per il mani di Celik nel primo tempo (Makkielie e soci disastrosi), gli azzurri sfondano ad inizia ripresa con l’azione perfetta dove vengono fuori gli inserimenti tra le linee di Barella e l’efficacia di Berardi (guarda caso, i due sottotono nel primo tempo), nonostante poi culmini con l’autogol di Demiral (che non è mai un male). Per il resto è accademia Italia: la Turchia non reagisce praticamente mai ed è tutto sempre più facile per Immobile e compagni per chiudere la partita. Il raddoppio dell’attaccante della Lazio con il tap-in dopo la respinta di Cakir è il coronamento di un’altra grande azione corale da parte di una grande squadra. Ed infine, il terzo gol di Insigne è frutto del lavoro di Mancini con il pressing asfissiante sul primo possesso turco, costringendo Cakir all’errore e poi gli attaccanti (Berardi-Immobile-Insigne) fanno il resto. I 12.000 dell’Olimpico (3.000 erano turchi) quasi cantano innamorati vedendo quest’Italia ed alcuni sognano già.
E la difesa? Donnarumma si sporca i guantoni solo per un tiro-cross di Under deviato da un ottimo Spinazzola (tra i migliori in campo) e poi niente più, mantenendo la porta inviolata ancora una volta. Bonucci e Chiellini (autore di un salvataggio clamoroso nel finale su Yilmaz) danno garanzie come sempre mentre Florenzi prima (uscito per un problema fisico) e Di Lorenzo poi spingono molto, mettendo a disagio il povero Umut Meras. Il centrocampo esce fuori soprattutto nella ripresa quando Barella e Locatelli crescono molto ed aiutano anche Jorginho nel dominio sui turchi. Insomma, tutti promossi per questa “prima” assoluta in questo Europeo per l’Italia di Mancini: chi ben comincia…(ma meglio non parlare). Adesso sotto con la Svizzera per chiudere subito il discorso qualificazione.
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