Better Call Saul, Switch 2×01 – Analisi e Curiosità
Dopo quasi un anno esatto dal suo inizio, ritorna Better Call Saul, lo spin-off dedicato all’avvocato di Breaking Bad. Jimmy si sarà trasformato in Saul già da questa puntata o dovremo aspettare ancora?
[ads1]Dopo quasi un anno esatto dal suo inizio, ritorna Better Call Saul, lo spin-off dedicato all’avvocato di Walter White in Breaking Bad, Saul Goodman. L’ultima puntata della prima stagione si era conclusa con un Jimmy McGill in preda a un cambiamento radicale, convinto che qualunque cosa gli avesse impedito di rubare quel milione e 800 mila dollari, non l’avrebbe mai più fermato. Ma passiamo adesso alla recensione dell’attesissima prima puntata della seconda stagione, ”Switch”.
[dropcap]I[/dropcap]l ritmo di quest’inizio di seconda stagione, come è stato anche per la prima, è abbastanza lento. Ciò è dettato secondo me anche dalla necessità di ”riordinare” i pensieri dello spettatore a distanza di un anno dall’ultima apparizione dell’avvocato in TV. Tuttavia la puntata risulta molto piacevole, specialmente per i veri appassionati di Breaking Bad.
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[dropcap]D[/dropcap]urante il suo operato, Vince Gilligan ci ha sempre abituato ad una fotografia perfetta, e non si smentisce neanche in questo caso. Ambienti molto luminosi e chiari, caratteristici di Albuquerque.
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[dropcap]L[/dropcap]a regia di quest’episodio è fantastica e allo stesso tempo nostalgica. Nostalgica perchè nei primi 5 minuti ci mostra, come era già stato per la prima puntata della serie, l’attuale Saul, costretto a lavorare in un centro commerciale del Nebraska per nascondere la sua vera identità. Soprattutto l’inquadratura nel dettaglio della scritta che Saul incide sul muro, ”S.G. was here”, Saul Goodman è stato qui, riporta alla mente degli amanti di Breaking Bad una miriade di belli e malinconici ricordi. Un altro colpo di genio di Gilligan è secondo me la ripresa finale, che mostra Jimmy intento ad osservare un interruttore sul quale c’è un foglietto con scritto a caratteri cubitali: ”Lasciare sempre acceso, mai spegnere”. Ebbene Jimmy strappa via quel foglietto e spegne quell’interruttore. Può sembrare una cosa da niente, ma a mio avviso questo è un elemento chiave, ci fa capire che nonostante abbia accettato il lavoro, Jimmy è ancora intenzionato ad infrangere le regole.
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[dropcap]L[/dropcap]a colonna sonora è rimasta la stessa. Breve, essenziale e carina, stile Gilligan per farla breve. Le riprese del gonfiabile della Statua della Libertà che Saul aveva sul suo ufficio in Breaking Bad, con in sottofondo un assolo di chitarra.
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[dropcap]I[/dropcap]n quest’episodio ci sono numerosi riferimenti alla serie madre di questo spin-off, Breaking Bad. La tequila che Kim e Jimmy bevono al bar è la Zafiro Anejo, la stessa tequila usata da Gus Fring per avvelenare Don Eladio e i leader del cartello messicano. Inoltre, l’esperto in borsa che ”truffano”, facendogli pagare un salatissimo conto a tre zeri, è Ken, lo stesso uomo a cui Walter White incendia la macchina. Inoltre, per finire, uno dei due poliziotti chiamati dall’ex socio di Mike, è lo stesso chiamato da Skyler per la presunta violazione di domicilio di Walt. Questi sono i più evidenti, ma sicuramente ce ne saranno molti altri più sottili e nascosti, non solo in questa puntata ma per tutta la durata della serie.
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Un rigraziamento speciale alla pagina facebook Better Call Saul Italia.
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