Bob Dylan e il silenzio sul Nobel: possibili scenari e precedenti illustri
Cosa succederebbe se Bob Dylan non ritirerà il premio? Ancora silenzio sul Nobel da parte del menestrello yankee
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Ancora silenzio da parte di Bob Dylan sull’assegnazione del premio Nobel per la letteratura, nessuna risposta all’Accademia di Svezia, nessun accenno alla questione: Bob tace.
È ormai trascorsa una settimana da quel 13 Ottobre, giorno in cui l’Accademia di Svezia ha deciso di assegnare l’ambito e prestigioso riconoscimento alla letteratura al cantautore americano, decisione che è stata accolta con curiosità, critiche e polemiche, di sicuro la notizia non è passata inosservata e sicuramente lo stesso Dylan si sarà sorpreso.
Dopo aver comunicato a Dylan la vittoria, gli accademici hanno dichiarato di interrompere le comunicazioni con Mr. Zimmerman. «In questo momento non abbiamo assunto alcuna iniziativa: ho chiamato e mandato delle e-mail al suo più stretto collaboratore, ricevendo delle risposte molto cordiali. Per ora, ciò è di certo sufficiente», ha spiegato il segretario permanente dell’Accademia Sara Danius, intervistata dalla radio di Stato svedese.
Sul silenzio di Bob l’Accademia si è espressa parlando di “maleducazione e arroganza”, ma cosa dovesse accadere se Bob Dylan decidesse di non ritirare il premio e dunque di non presenziare alla cerimonia di consegna prevista per dicembre?
L’Accademia ha chiarito che qualora Dylan non dovesse presentarsi, lo spazio a lui dedicato sarà ridotto, inoltre se dovesse decidere di rifiutare il riconoscimento, o la medaglia e l’assegno, il titolo gli resterà comunque.
I precedenti
In caso di rifiuto, Bob non sarebbe un caso isolato, infatti, già in passato nella lunga storia del Nobel letterario, ci sono stati casi di “gran rifiuto”.
Celebre è il caso di Jean Paul Sartre, che nel 1964 scrisse una lettera all’Accademia, giunta a destinazione tardi nella quale spiegava: “Non desidero comparire nella lista dei possibili candidati e non posso né voglio né nel 1964 né dopo accettare questa onorificenza». Tuttavia il riconoscimento gli rimase.
Qualche anno prima, nel 1958 Boris Pasternak si vide costretto a non accettare il premio, pur essendo entusiasta, dichiaró infatti:“Immensamente riconoscente, toccato, orgoglioso e imbarazzato”.
Lo scrittore fu insignito del riconoscimento per gli incredibili meriti nel campo della poesia moderna e per il contributo alla grande tradizione del romanzo russo.
Psternak fu costretto dalle autorità russe a declinare l’invito a Stoccolma sotto le pressanti minacce da parte del Kgb: se avesse ritirato il premio, Pasternak non sarebbe stato riammesso in patria e le sue proprietà confiscate. Il riconoscimento verrà poi ritirato nel 1989, l’anno della caduta del muro di Berlino, dal figlio Evgenij, a Stoccolma.
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