Brasile, sostenitori di Bolsonaro attaccano il parlamento: 400 arresti
Caos a Brasilia, capitale del Brasile dove dei sostenitori dell'ex presidente Bolsonaro hanno preso d'assalto la sede del parlamento. Per Lula è un attacco alle istituzioni democratiche del Brasile
Caos in Brasile dove migliaia di manifestanti hanno deciso di assaltare la sede del parlamento brasiliano, a Brasilia. La violenza nei confronti del palazzo governativo è stata incredibile. Gli artefici della rivolta sono stati dei sostenitori dell’ex presidente Jair Bolsonaro. Per molti, sembra quasi un deja vu, come quando con l’arrivo alla Casa Bianca di Joe Biden i sostenitori di Donald Trump fecero irruzione all’interno di Capitol Hill.
Secondo alcuni esperti però la differenza è evidente: i sostenitori di Bolsonaro hanno assalito il parlamento in una giornata festiva, quindi con un’evidente assenza di personale, di conseguenza si tratta di un attacco puramente vandalico. In tutto ciò con l’ex presidente lontano da Brasilia ma situato in Florida, esattamente dal 30 dicembre scorso, qualche momento prima dell’insediamento del nuovo presidente Luiz Inàcio Lula da Silva. Mentre l’attacco a Capitol Hill era manifesto sotto gli occhi del Tycoon e c’erano alcuni funzionari del parlamento presi in ostaggio o nascosti per paura di essere travolti dalla bolgia.
Lula ha definito l’attacco alle istituzioni democratiche del Brasile “vandalo e fascista”. Il capo dello Stato ha decretato l’intervento delle forze federali. “Tutti i responsabili saranno individuati e giudicati, queste persone devono essere punite in modo esemplare” ha poi aggiunto Lula. “Valutiamo la possibilità” di schierare “l’esercito per far sgomberare”.
Fonti della polizia brasiliana dicono che la situazione ora è calma e risultano arrestate 400 persone. Si uniscono alla voce del dissenso la premier Giorgia Meloni e il ministro degli Esteri Antonio Tajani.
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