8 Settembre 2021 - 10:55

Bullismo e Cyberbullismo: anche gli adulti pagano

BULLISMO E CYBERBULLISMO

Gli atti di bullismo possono considerarsi reato ma a pagare non sono soltanto i bulli. Le sanzioni potrebbero arrivare anche per genitori e insegnanti. Vediamo perché

I reati di bullismo e cyberbullismo non sono disciplinati penalmente: si tratta, per lo più, di illeciti civili. Tuttavia, secondo la Legge n.71 del 29 maggio 2017, per cyberbullismo si intende “qualsiasi forma di indebita pressione, offesa, o ingiuria che sia rivolta verso un minore, o verso le loro famiglie con lo scopo ultimo di isolare, denigrare, o offendere“.

Si tratta, dunque, di una serie di comportamenti che violano i fondamenti della Costituzione Italiana e possono essere inclusi in una serie di reati. Ad esempio:

  • percosse (art. 581 c.p.);lesioni (art. 582 c.p.);
  • rissa (art. 588 c.p.);
  • diffamazione (art. 595 c.p.);
  • minaccia (art. 612 c.p.);
  • stalking (art. 612 bis c.p.);

A pagarne le conseguenze sono ovviamente i bulli (o i cyberbulli) a prescindere dall’età che quest’ultimi abbiano. Tuttavia, forti conseguenze potrebbero esserci anche per genitori e insegnanti soprattutto di fronte a condotte di tipo omissivo o negligenza dell’adulto.

Ruolo di insegnanti e genitori

Con la promulgazione della legge 71/2017, il ruolo degli adulti – insegnanti e genitori – è profondamente cambiato nel contrasto ai fenomeni di bullismo e cyberbullismo. Possono rispondere, infatti, anch’essi non del fatto in sé ma di non essere stati abbastanza vigili nei confronti del minore coinvolto.

Dunque, gli insegnanti hanno l’obbligo di controllare che negli ambienti scolastici non avvengano fenomeni di isolamento, minacce, diffamazione e qualsiasi altro comportamento riconducibile al bullismo – e al cyberbullismo.

Proprio la scuola risponde della responsabilità contrattuale. Perciò, gli insegnanti che ignorano possono essere ritenuti responsabili per la mancata reazione che avrebbero dovuto avere.

Per quanto riguarda i genitori, questi non sono esenti da sanzioni. Il genitore del minore che provoca danno, infatti, potrebbe avere delle conseguenze in merito. Il tutore, infatti, deve poter dimostrare di aver rispettato i doveri educativi nei confronti del proprio figlio: impartire solidi principi, vigilare sui suoi comportamenti, assicurarsi che non svolga attività illecite. Dunque, deve dimostrare che non ha potuto impedire il fatto.

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