9 Novembre 2017 - 15:19

Nasce “You Pol”, un’app atta a contrastare il bullismo e lo spaccio

bullismo

Bullismo e spaccio di droga sono due grandi piaghe che affliggono la società moderna. “You Pol” è la nuova app atta a contrastarle

Il bullismo è una forma di comportamento sociale sistematico di tipo violento, vessatorio, oppressivo e intenzionale di natura fisica o psicologica da parte di uno o spesso più persone ai danni un individuo più debole considerato bersaglio facile o incapace di difendersi. Questo comportamento deviante si verifica soprattutto in ambienti giovanili ed è ad essi che è rivolta la nascita dell’appYou Pol”.

Ieri 8 Novembre 2017, il Capo della Polizia, Franco Gabrielli, e il ministro dell’Interno, Marco Minniti, hanno presentato agli studenti l’Istituto superiore “Lucio Lombardo Radice” di Roma  un’app  scaricabile su smartphone e tablet, accedendo alle piattaforme Apple Store e Play Store, che vuole fronteggiare il bullismo e lo spaccio di droga messa a disposizione di chiunque si trovi in difficoltà o ad assistere ad episodi di violenza possono denunciare il tutto alle autorità premendo semplicemente un pulsante rosso.

Lo strumento può essere al momento operativo solo nelle città di Roma, Milano e Catania ma a febbraio sarà possibile usarla in tutti i capoluoghi di Regione e da agosto 2018 sarà implementata in tutte le città italiane.

“Ci tengo a precisare – ha affermato Gabrielli – che l’app non ha lo scopo di creare ragazzi spioni ma cittadini consapevoli e partecipi del sistema sicurezza”.

“You Pol” permette di inviare immagini, video e segnalazioni scritte direttamente alla sala operativa della Questura competente per territorio. Sarà quindi possibile, attraverso una registrazione o in forma anonima, denunciare alla Polizia fatti di cui si è testimoni diretti o notizie di cui si è venuto a conoscenza in via indiretta (link, pagine web, ricezione messaggi, informazioni orali, etc). Con l’app è garantita la “georeferenziazione” immediata del dispositivo segnalante e del luogo interessato in cui il misfatto si è compiuto o si sta compiendo. È possibile anche fare una chiamata di emergenza: un pulsante di colore rosso con la scritta “chiamata di emergenza” metterà in contatto direttamente l’utente con la sala operativa della Questura provincia in cui si trova il dispositivo.

“È uno strumento tecnologico e spetta a voi farlo vivere”, ha detto Minniti agli studenti durante la conferenza di presentazione dell’app. “Voi siete l’Italia e il Paese, siete i cittadini di oggi è sarete quelli di domani. Non esiste una società libera quando a prevalere è la violenza. Abbiamo cercato di creare uno strumento facile e amichevole per cercare di coinvolgervi il più possibile”.

“You Pol” – ha spiegato a sua volta Gabrielli – ha sostituito gli sms, che erano strumenti antiquati e che non erano molto usati soprattutto dai più giovani. Nell’app abbiamo consentito di fare segnalazioni anche in forma anonima, perché abbiamo ritenuto che possa esserci ancora una certa diffidenza. Ma auspichiamo che la forma della registrazione prenda sempre più piede e ciò comporterà un duplice vantaggio: da una parte certificare la comunicazione e dall’altra introdurre un meccanismo di consapevolezza e assunzione della responsabilità che nel nostro Paese deve essere coltivato nelle giovani generazioni. Queste segnalazioni saranno verificate immediatamente e innescheranno non solo un meccanismo repressivo, perché nella maggioranza dei casi ci sarà un approccio soprattutto preventivo”.

 

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