28 Marzo 2017 - 13:15

Il 28 marzo 1986 nasceva Stefani Germanotta. Buon compleanno Lady Gaga!

lady gaga

Lady Gaga, la nuova regina del pop eclettico del XXI secolo, festeggia oggi il suo 31° compleanno. Ricordiamo insieme i momenti focali della sua vita e del suo enorme successo

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Stefani Joanne Angelina Germanotta, in arte Lady Gaga, nasceva oggi, esattamente 31 anni fa nell’Upper East Side a Manhattan, New York. È la figlia di Joe Germanotta, un imprenditore di origini siciliane (con radici nel comune di Naso, in provincia di Messina) e di Cynthia Biasset, una casalinga statunitense di origini franco-canadesi. Diversi anni più tardi quella ragazzina “disciplinata, dedita allo studio ed anche un po’ insicura” – come lei stessa si è definita – e che aveva frequentato la scuola cattolica per sole ragazze, sarà conosciuta in tutto il globo con lo pseudonimo di Lady Gaga.  Un’artista da 27 milioni di copie di album e più di 145 milioni di singoli venduti in tutto in pianeta, 6 Grammy Awards, 3 BRIT Awards, 35 MTV Awards e persino un Golden Globe (come miglior attrice protagonista, per la mini serie American Horror Story).

Inizia a suonare il piano a 4 anni e muove i primi passi nel mondo dello spettacolo proprio durante gli anni del liceo, quando era ancora una giovane timida e tranquilla, ma con una grande passione per i musical. Ha interpretato per diverse produzioni il ruolo di protagonista, come Adelaide in Guys and Dolls (Bulli e pupe), e a 15 anni ottenne anche una breve apparizione nella serie cult I Soprano.

Gli esordi di Stefani

Subito dopo il liceo, viene incoraggiata dalla famiglia ad iscriversi alla Tisch School of Arts, una delle università più prestigiose al mondo, ma l’abbandona dopo appena un anno, per dedicarsi completamente alla sua carriera musicale. La ricerca del successo inizia tra i locali del Lower East Side, cercando di innovare e fare colpo sulla scena rock ed underground newyorkese. Già allora le sue esibizioni  erano spesso molto audaci e, tra strip tease e drag queen, fu inevitabile lo scompiglio all’interno della sua famiglia, al punto tale che il padre di non mantenerla più economicamente, finchè avesse continuato su questa strada.

Le prime vere esperienze in campo musicale arrivano nel 2005 con la Stefani Germanotta Band – di cui era fondatrice – con cui si esibisce in giro per la city, riuscendo finalmente ad attirare qualche attenzione. Appena un anno più tardi si interessa a lei il produttore musicale Rob Fusari, incontro dal quale sorgerà la scelta del suo nome artistico. Sia la cantante che il produttore affermano che Fusari aveva iniziato a chiamare “Gaga” così per via delle somiglianze vocaliche e stilistiche che gli ricordavano il celebre brano del gruppo di Freddie  Mercury.

Tuttavia, Gaga dichiarò in un’intervista per Flybe Magazine che, dopo essersi esibita a lungo con il suo vero nome, aveva bisogno di reiventarsi, e che Gaga ha qualcosa di folle, Lady esprime maggiore spessore. Ho frequentato una scuola privata, ma ora stavo vivendo in questo ambiente ‘trash glitter’. Quindi, per me, era la perfetta descrizione di ciò che ero diventata. Fusari, invece, che ha poi citato in giudizio l’artista per un caso da 10 milioni di dollari, raccontò che una volta, mandandole un messaggio, il correttore automatico del cellullare aveva convertito erroneamente la parola Radio in Lady; a Stefani piacque molto questo accostamento, da qui la scelta di un nome così d’effetto.

Le prime hits

Finalmente nel 2008 arriva il grande successo con il singolo Just Dance, a cui segue l’album d’esordio The Fame, caratterizzato da un sound principalmente dance ed elettronico, fortemente apprezzato dalla critica ed anche dal pubblico, vende più di 10 milioni di copie. Iniziano quindi anche i primi tour, durante i quali Gaga non solamente dà prova del suo enorme talento come cantante e musicista, ma anche del suo forte senso per la moda.

Il suo stile è anticonvenzionale, spesso eccentrico e volutamente scandaloso, ma mai privo di un messaggio di sottofondo, caratteristica che definisce a pieno il personaggio che oggi tutti conoscono. Molti dei suoi look sono divenuti indimenticabili e sono entrati a far parte degli annali della storia della moda:  l’abito di bolle di plastica, in latex nero, di pupazzi di Kermit la rana o composto interamente da carne cruda, memorabili anche gli stravaganti accessori come gli occhiali di sigarette, il fiocco di capelli, il cappellino ad aragosta.
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La rapida ascesa

Nel frattempo l’escalation di successi prosegue. Tra una tournée e l’altra, Lady Gaga riesce a registrare altri quattro album. Successivamente alla pubblicazione nel 2009 dell’EP The Fame Monster (nel quale era contenuta Bad Romance, che è stata certificata per ben 10 volte disco di platino), arriva il secondo album nel 2011, Born This Way.

Il singolo omonimo però, anche questo dal successo planetario, è stato la causa di alcune polemiche di presunto plagio del brano Express Yourself (1989) di Madonna. Effettivamente le somiglianze, sia per quanto riguarda l’argomento trattato (libera espressione della propria personalità e lotta al bullismo) sia relativamente alla base musicale molto eighties, sono abbastanza evidenti, come si osserva anche qui. D’altro canto le similitudini con il personaggio di Madonna sono state lampanti fin dall’inizio della sua carriera e, anche se lo scontro tra i fan più fedeli di ognuna delle due si mantiene ancora amaro, c’è anche chi è contento di poter godere di non solo una, ma ben due regine del pop.

La conferma e la svolta artistica

Segue ARTPOP nel 2013, la cui copertina è stata realizzata dall’artista americano Jeff Koons, considerato il continuatore della pop art. L’immagine rappresenta una statua nuda di Lady Gaga con una grossa sfera blu tra le gambe che le copre le parti intime, su uno sfondo di opere d’arte come la Nascita di Venere di Botticelli, a cui la cantante si è ispirata per il video del singolo Applause e per tutto lo style della tournée. Nel 2014 ha poi debuttato primo in classifica Cheek to Cheek, l’album in collaborazione con Tony Bennet. In questa produzione Gaga  stravolge completamente il genere a cui aveva abituato il pubblico, dimostrando ancora una volta le sue capacità da grande artista, passando agevolmente da un pop ultramoderno ad un jazz classico.

L’ultima Lady Gaga

Joanne, pubblicato ad ottobre 2016, è il suo ultimo lavoro in studio e fino a questo momento è certamente la sua creazione dal sapore maggiormente blues e country. Ne sono una riprova i singoli pubblicati, quali Million Reasons, Perfect Illusion e A-Yo, ballate pop ma che strizzano l’occhio alla tradizione musicale made in U.S.A. Inoltre, Miss Germanotta ha dichiarato che il titolo dell’ album (oltre ad essere il suo secondo nome) è dedicato a sua zia Joanne, deceduta ad appena 19 anni, ed alla quale si è sempre sentita molto legata spiritualmente.  Durante l’arco del 2017 sarà impegnata nella Joanne World Tour.

Inoltre, la sua carriera è stata costellata da una serie di show grandiosi ed indelebili. Come poter dimenticare la sua performance agli MTV Video Music Awards del 2011 nel panni di Joe Calderone, il suo alter ego maschile, o ancora quando ha cantato l’inno nazionale durante l’halftime del Super Bowl 50, fino alla più recente ed infiammante esibizione con i Metallica durante i Grammy 2017.

L’artista pop più rock di sempre

Oltre ad essere una performer all’avanguardia, Lady Gaga è anche un’attivista per i diritti civili. Da sempre si è battuta contro il bullismo e le discriminazioni di ogni genere, specialmente per quelle verso la comunità LGBT. Ha partecipato a diversi gay pride, tra cui quello tenutosi a Roma nel 2011, durante il quale si esibì in un mini concerto e fece un appello ai governi per il riconoscimento dei diritti dei gay. Insomma, Lady Gaga è una professionista della musica, impegnata socialmente e politicamente, e che ha anche saputo innovare la scena del pop mondiale. Spaziando tra generi musicali diversi, è stata in grado di  rivolgere all’ascolto del grande pubblico anche sonorità alle quali il mainstream non è sempre pronto a prestare grandi attenzioni.

Lo speciale rapporto con i fan denota ulteriormente il merito del suo successo:  alla base della relazione con i suoi “little monsters”, così come iniziò a definirli mentre lavorava al suo secondo album (in cui si sviluppava il tema del “mostro”, sia come forma fisica sia come paure interiori), c’è l’impegno nel lavoro e l’umiltà, che non ha perso pur possedendo tutte le migliori qualità di una diva che ha già segnato i solchi della pop culture del XXI secolo.

 

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