Canelo Alvarez riscrive la storia: demolito Rocky Fielding al terzo round. Titolo WBA al messicano
Saul “Canelo” Alvarez conquista una vittoria schiacciante ai danni di Rocky Fielding. Il pugile messicano demolisce il detentore del titolo alla terza ripresa: fatale un montante al fianco
Saul “Canelo” Alvarez voleva riscrivere la storia, e così è stato. Al Madison Square Garden di New York, sono bastati solamente tre round al messicano per conquistare il titolo WBA dei supermedi a danno dell’ormai ex campione Rocky Fielding. Alvarez ha letteralmente demolito il pugile inglese, diventando così detentore di un titolo mondiale in una terza categoria di peso.
Canelo ha avuto il merito di affrontare a viso aperto Fielding, e di sfruttare le sue debolezze negli approcci ravvicinati. Non a caso, infatti, il pugile inglese è andato a terra ben quattro volte, nei tre round disputati. Fatali i montanti sferrati dal messicano ai fianchi di Fielding, al quale non è stato concesso un solo momento di tregua.
Ci si aspettava un match molto più studiato tatticamente da parte di entrambi, ma già dal 1° round i due sono partiti in quarta. E proprio all’inizio del match, il pugile inglese va al tappeto a causa di un potente montante al fianco. Il copione si ripete nel 2° e nel 3° round, con Fielding visibilmente abbattuto dai colpi sferrati da Canelo. Proprio nella terza ripresa, infine, Rocky va a terra per ben due volte: prima con un gancio destro al volto, e poi con l’ennesimo montante al fianco. L’arbitro sancisce la fine dell’incontro, e decreta Canelo vincitore.
L’esperienza maturata sul ring si è fatta sentire: Canelo partiva da strafavorito, e non ha infatti deluso le statistiche. Il messicano conta all’attivo quasi il doppio dei match rispetto all’inglese (50 contro 27), ed è diventato negli ultimi anni uno dei combattenti più letali nella categoria dei medi. Se a questo aggiungi un approccio totalmente sbagliato all’incontro da parte di Fielding, le cose non possono andare che in un’unica direzione. L’ormai ex campione è caduto nella trappola dell’avversario, cercando subito l’approccio ravvicinato. Tecnica quanto mai sbagliata, visto il “dislivello” tecnico e fisico di Fielding: Canelo, infatti, è un maestro dalla corta distanza.
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