9 Marzo 2021 - 12:33

Cashback: come cambierà la riforma con il Governo Draghi

Lotteria degli Scontrini

Il Governo Draghi si prepara a cambiare la discussa riforma del cashback. Il sistema potrebbe non essere accantonato, ma corretto nel calcolo

Se vogliamo, possiamo considerarlo anche come un film già visto. Uno degli argomenti più dubbiosi che la politica italiana abbia sfornato in questi ultimi anni. Il Governo Draghi è alle prese con un altro dilemma che potrebbe indirizzarlo o in un senso o nell’altro, a seconda di come gestirà la situazione. Il cashback, riforma che era stata uno dei cavalli di battaglia del Conte 2, cambierà. Ma, a questo punto, viene da chiedersi: come cambierà?

Per ora, le indiscrezioni parlano di brevi modifiche strutturali e di sostanziali correzioni in profondità, invece. Un motivo in più per essere curiosi del lavoro che Mario Draghi opererà sulla riforma e che promette di cambiare molte cose, a partire dal calcolo del metodo stesso. Ma ora, entriamo nel dettaglio a vedere quali saranno i più forti cambiamenti riguardanti il cashback.

Cashback di Stato

Ecco la prima modifica. In sostanza, chi effettua almeno 50 pagamenti in un semestre utilizzando moneta elettronica (carte di credito, debito e prepagate, bancomat) ha diritto a un rimborso del 10% su quanto speso (fino a un tetto massimo di a 150 €). Inoltre, chi effettua il maggior numero di transazioni digitali partecipa al Super premio da 1.500 €.

Ecco il protocollo “anti-furbetti”

Un nuovo passo nei confronti della lotta all’evasione e della lotta nei confronti alle classiche pulsioni degli italiani. Ci sono, infatti, sempre i furbi che hanno pensato di frazionare le varie transazioni per averne a disposizione un numero maggiore. Il caso più eclatante è quello delle pompe di benzina, dove i benzinai hanno denunciato l’abitudine dei consumatori a fare dei micro rabbocchi, anche diversi nell’arco della giornata, per collezionare un maggior numero di transazioni elettroniche.

A questo punto, si è arrivati addirittura a delle attività semi-truffaldine. Infatti, si è scoperto che, utilizzando un POS senza partita IVA da collegare allo smartphone, è infatti possibile attuare transazioni che risultano come se fossero portate a termine presso un negozio fisico invece che online.

Ed ecco che, proprio per contrastare questa deriva, il Governo Draghi ha pensato di modificare questo cavillo del cashback regalando sia una maggiore lotta all’evasione sia applicando un protocollo che si affida su un algoritmo. Quest’ultimo dovrebbe essere in grado di individuare eventuali movimenti sospetti. In questo modo, si scongiurerebbe qualsiasi tentativo d’evasione e qualsiasi uso improprio delle carte di credito.

Il sistema di calcolo

Dulcis in fundo, c’è l’ultimo punto da coprire che promette di modificare il cashback in maniera definitiva. Draghi ha parlato di un’effettiva riforma per quanto riguarda il provvedimento, ed ecco di cosa essa tratta nello specifico. Ad essere colpito sarà il sistema di calcolo, il procedimento che permette, tramite delle operazioni digitali, di arrivare all’ambito premio da 1.500 €, che è previsto ogni sei mesi.

I tecnici di PagoPA si sono messi al lavoro e hanno cercato un algoritmo che possa individuare movimenti sospetti sulle carte in possibili casi di frode. Ed ecco che dovrebbero anche essere arrivati ad una soluzione. Si tratta di inserire una soglia minima alle operazioni che possono concorrere al Super Cashback.

Altre criticità riguardano le commissioni bancarie sui pagamenti elettronici, penalizzanti per le piccole imprese. Confesercenti ha chiesto un particolare aiuto in questo campo, e anche in questo senso occorrerà cambiare qualcosa, ma per ora non c’è nulla di nuovo all’orizzonte.