3 Marzo 2021 - 11:33

Addio al Cashback: il Governo Draghi sta lavorando per pensionarlo

Lotteria degli Scontrini

Cashback: Draghi intende tagliare il budget per il 2022 e abolire il superpremio. Potrebbe essere l’inizio della fine per tutta la misura

Era appena entrato a regime, ma il Cashback potrebbe già avere i giorni contati. Il programma di rimborsi del 10% sugli acquisti fatti con carta e app digitali, voluto dal Governo Conte II, rischia seriamente di finire anzitempo. Al momento, sarebbero in corso delle serie riflessioni per tagliare il budget previsto per il 2022, ridimensionando drasticamente il piano Cashback. Il decreto attuativo della misura recava ben 4 miliardi per il periodo 2021-2022, di cui 3 per il solo 2022. Il taglio dovrebbe incidere proprio sulla seconda tranche, magari abolendo il superpremio da 3mila euro per i superpagatori. Che poi è proprio quello che sta creando non pochi problemi, a causa dei furbetti dei pagamenti multipli ai distributori di carburante.

Ma si starebbe riflettendo anche sulla chiusura anticipata del programma, chiudendolo definitivamente il 31 Dicembre 2021 e risparmiare così 3 miliardi e destinarli altrove. Se si arrivasse a questo punto, bisognerebbe comunque garantire i rimborsi a chi ne ha maturato il diritto. La scorsa settimana Consap ha effettuato il pagamento a coloro che avevano maturato il Cashback di Natale, a fronte di un minimo di dieci transazioni necessarie. Il prossimo rimborso arriverà a Luglio per coloro che avranno effettuato almeno 50 transazioni durante il primo semestre del 2021, per un massimo rimborsabile di 150 euro. Secondo il MEF: “Nel corso del mese si è provveduto al pagamento dei rimborsi a favore dei consumatori che hanno aderito al Cashback sperimentale avviato a dicembre 2020“. Parliamo di circa 2,3 milioni di bonifici per un importo complessivo di 223 milioni di euro.

Una brutta notizia per i quasi 8 milioni di utenti che stanno partecipando al Cashback di Stato, che potrebbero veder finire la loro avventura anzitempo. Misura non esente da problemi, come aveva fatto notare anche la Commissione Europea, ma che sicuramente poteva aiutare a diffondere l’utilizzo dei pagamenti elettronici in alcune aree del nostro Paese.