Caso Cazzaniga, dalle intercettazioni emerge il delirio di onnipotenza del vice primario
Caso Cazzaniga, dalle intercettazioni emerge il delirio di onnipotenza del vice primario. Nei progetti dell’amante diabolica, Laura Taroni, anche l’omicidio dei suoi stessi figli
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Caso Cazzaniga, emergono dettagli sempre più inquietanti dalle intercettazioni della coppia diabolica di Saronno, il vice primario Leonardo Cazzaniga e la sua amante, l’infermiera Laura Taroni. Insieme al loro altri 14 indagati nell’inchiesta sulle morti sospette dell’ospedale di Saronno. Tra gli arrestati anche il primario del pronto soccorso e due direttori sanitari, quello attuale e il suo predecessore. Le accuse per loro sono di omessa denuncia, favoreggiamento personale e falso ideologico per aver certificato false patologie allo scopo di convincere una delle vittime di avere una malattia inesistente.
Le intercettazioni shock
“Se vuoi uccido anche i bambini”, “no, i bambini no”. Questo è un piccolo estratto delle intercettazioni che hanno portato alla luce il caso Cazzaniga e che hanno come protagonista il vice primario Leonardo Cazzaniga e la sua amante, che era pronta ad uccidere anche i suoi stessi figli, dopo aver eliminato il marito, per compiacere l’amante e assecondare la sua illusione di avere potere di vita e di morte sulle persone. L’uomo è indagato per omicidio volontario, le vittime sono quattro anziani ricoverati nella struttura dove il medico prestava servizio come anestesista del pronto soccorso. Tra le vittime della coppia protagonista del caso Cazzaniga anche il marito della Toroni, che avrebbe ucciso l’uomo lentamente, somministrandogli un cocktail di farmaci che gli sarebbe stato fatale proprio per le sue particolari condizioni di salute, debilitandolo inesorabilmente giorno dopo giorno.
Nelle inquietanti intercettazioni del caso Cazzaniga anche quelle dell’infermiera, Laura Taroni, con uno dei suoi figli. Il ragazzino, 11 anni, si vanta con la madre di come le loro menti omicide, combinate insieme, siano geniali. Non solo, insieme progettano anche di uccidere la nonna e la zia “Ma poi la nonna Maria la facciamo fuori…” chiedeva il bambino, e lei replicava di come non fosse semplice completare l’operazione “Tua nonna non è possibile. A tua nonna e a tua zia non è semplice… A meno che non gli fai tagliare i fili dei freni a tua zia… Gli tiri l’olio dei freni. Poi c’è tua zia Gabriella… Non sei abbastanza grande per poter… Non sei abbastanza grande!”. Ma l’orrore non finisce qui, l’intercettazione prosegue “E poi cosa avresti fatto? Le avresti fatte sparire così? Non è così semplice, sono grosse! L’umido da noi passa solo una volta a settimana, non abbiamo più neanche i maiali”.
Il protocollo Cazzaniga era conosciuto anche tra le corsie dell’ospedale
Leonardo Cazzaniga aveva messo a punto un vero e proprio sistema, detto “protocollo Cazzaniga”, di cui si parlava apertamente anche tra le stesse corsie dell’ospedale di Saronno. I farmaci letali venivano somministrati ad alcuni malati terminali che giungevano al pronto soccorso, durante le ore in cui c’era lui di turno. Secondo gli investigatori “Si trattava di persone anziane e malate, alle quali il medico aveva somministrato dosi letali di farmaci per via endovenosa, in sovradosaggio e in rapida successione tra di loro. Tra questi morfina, clorpromazina, midazolam, propofol e promazina”.
Le morti sospette su cui si concentra il caso Cazzaniga sarebbero avvenute tra il febbraio 2012 e l’aprile 2013, ma si indaga anche sui decessi di alcuni parenti dell’amante del medico. In poco tempo si sarebbero verificati due decessi, il marito della donna e l’anziana madre di lui. Le indagini sono iniziate a seguito della denuncia di un’infermiera che lavorava nella stessa struttura degli amanti killer.
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