6 Settembre 2016 - 14:30

Casper il robot dei bambini, ma questa volta non si parla di un giocattolo

Casper il robot

Casper il robot dei bambini, ma questa volta non si parla di un giocattolo. In un ospedale di Lisbona un robot aiuta i piccoli pazienti oncologici ad affrontare la degenza e a vivere meglio la malattia

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Casper il robot dei bambini, ma questa volta non si parla di un giocattolo. In un ospedale di Lisbona un robot aiuta i piccoli pazienti oncologici ad affrontare la degenza e a vivere meglio la malattia. Casper il robot è il risultato di un progetto di ricerca finalizzato allo studio delle applicazioni della robotica nelle attività che si svolgono all’interno di un reparto pediatrico. Il robot interagisce con l’ambiente circostante e con i piccoli pazienti, cercando di operare nuovamente sulla scia della famosa “terapia del sorriso“, che specialmente nel caso di pazienti molto giovani, e quindi più ricettivi, si è dimostrata determinante nell’ottenimento della completa guarigione.

Casper gioca, parla e si muove in autonomia tra i bambini, grazie a speciali sensori che gli consentono di evitare gli ostacoli. João Silva Sequeira, ingegnere elettronico presso l’Università di Lisbona e coordinatore del progetto spiega come si è arrivati a pensare a un robot come mezzo di interazione “La prima sfida era trovare la piattaforma più adatta. Ci serviva un robot capace di camminare insieme a una persona, dotato quindi di una velocità massima di circa due metri e mezzo per secondo. Abbiamo consultato un centinaio di piccoli pazienti per chiedere quali sembianze avrebbero preferito”, e alla fine è nato Casper, il robot dei bambini.

Negli intenti dei suoi creatori, il robottino si andrebbe ad aggiungere ad altri elementi che, nel creare interazione con il paziente, danno ad esso giovamento, come un cane (con la famosa pet terapy n.d.r.) o un familiare. Infatti il robot gioca con i bambini e li aiuta a divertirsi e a non pensare alla malattia. Un esperimento riuscito fin ora, e che si spera possa estendersi anche ad altre strutture specializzate in Europa, nei prossimi tre anni.

 

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