22 Marzo 2015 - 20:42

Catfight: Sir Elton John vs Dolce & Gabbana

elton john

Catfight: Sir Elton John vs Dolce & Gabbana. Qualche sera fa ero a curiosare su Twitter quando mi sono trovata davanti all’hashtag #boycottDolceeGabbana

[ads1]

Incuriosita da ciò che il duo nostrano avesse potuto commettere, ho cliccato e davanti a me si è aperto un mondo.

Facciamo un passo indietro.

Domenico Dolce e Stefano Gabbana, stilisti Made in Italy, hanno da poco rilasciato un’intervista a Panorama “W la famiglia (tradizionale)”, Domenico Dolce ha poi dichiarato, all’interno della stessa, che i figli nati in provetta sono per lui sintetici.

Questa intervista è finita sul tavolino di Sir Elton John, il quale è padre di figli nati appunto, da fecondazione artificiale; sentitosi attaccato in prima persona, l’artista britannico ha lanciato l’hashtag contro gli stilisti italiani asserendo che i suoi figli sono un miracolo e giurando di non indossare mai più un abito firmato Dolce&Gabbana.

A Sir Elton John si sono uniti molti altri artisti, da ogni dove, scrivendo la propria, postando foto di capi D&G bruciati o gettati via, da Ricky Martin a Courtney Love (vedova Cobain), anche la Simona nazionale (Ventura) ha dichiarato che da questo momento in poi, i capi Dolce&Gabbana saranno usati per foderare la cuccia del suo cane, scatenando una vera è propria guerra virtuale.

Qualche ora dopo sempre su Twitter è arrivata, senza esclusione di colpi, una foto di dieci anni prima a cui, in un’intervista rilasciata a Vanity Fair i due stilisti dichiaravano di voler diventare genitori; e additando ironicamente la loro collezione S/S 2015 dedicata alla famiglia (tradizionale… ndr.)

Saturi di accuse e illazioni, Domenico e Stefano rilasciano una video Intervista (imbarazzante, azzarderei) alla CNN, non tanto per smentire, poiché Domenico Dolce ha dichiarato che essendo lui di origini siciliane è sempre stato favorevole alla famiglia tradizionale, permettendo a Stefano Gabbana di distaccarsi da tale pensiero, in quanto lui ha sempre sentito fortemente il desiderio di diventare padre, quanto per affermare la loro libertà di espressione.

D e G Family

Catfight: Sir Elton John vs Dolce & Gabbana

 

Dalla diffusione di cotale intervista, Gabbana ha iniziato a ricevere e postare molti commenti di solidarietà nei loro confronti, tra i quali spiccava un “FASCIST!” (probabilmente rivolto a Elton) subito rimosso.

Spezzando una lancia a loro favore, sono d’accordo con Stefano e Domenico di poter essere liberi di esprimere la propria opinione; nella battaglia di Charlie Hebdo ci siamo sentiti tutti coinvolti, cos’ha questo di diverso? Strumentalizzare i propri fan e gli stessi colleghi per una divergenza di opinione non è la versione virtuale di un attacco al più debole?

Non credo che Sir Elton John si sarebbe mai scomodato a pronunciarsi nel caso in cui “l’accusa” non avesse toccato lui personalmente e quanto più rispondere a una dichiarazione spontanea con una guerra  virtuale, è un po’ da bullo del liceo; o fai come ti dico o ti rubo i soldi della merenda.

Dall’altro lato, in un’epoca in cui si sta cercando di essere accettati tutti e di concedere a tutti gli stessi diritti, trovo grottesco che una coppia di omosessuali dichiarati che magari ne avrà pure subite col proprio coming out, si distacchi così tanto dalla propria immagine di famiglia, perché se al signor Dolce non fosse chiaro, la “provetta” è l’unico modo per poter generare la sua stessa prole.

Qualcuno, magari si aspettava che i due stylist fossero avanguardisti e portatori di una teoria che riguarda loro in prima persona, ma se non tutte le donne, biologicamente predisposte, vogliono diventare madri perché ogni omosessuale dovrebbe voler diventare padre?

Questo fraintendimento tra libertà di opinione e l’impossibilità di criticare le stesse altro non fa che ribadire quanto siano tempi confusi: rispettiamo tutti il pensiero e la parola altrui finché non va a intaccare il nostro modus operandi.

Dunque, nell’epoca in cui tutti siamo Charlie Hebdo, siamo davvero a favore della libertà di espressione altrui o lo siamo solo quando non lede noi stessi?

[ads2]