18 Luglio 2018 - 07:39

In arrivo il Classis Ravenna, il nuovo museo della città e del territorio

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A dicembre nascerà il Classis Ravenna, il museo della città e del territorio. In un ex zuccherificio i più grandi splendori della storia

Apre il “Classis Ravenna”, un vero e proprio Museo della Città e del Territorio. Si tratta, in particolare, di un’area espositiva di 2800 metri quadri. Il museo ospiterà vari tipi di arte, dai primi insediamenti nell’area alla civiltà etrusca, dal periodo romano all’Impero Bizantino.

Dunque, al museo saranno presenti tanti reperti originali, ma anche ricostruzioni grafiche e 3D, filmati, plastici e apparati didattici. Ad esempio, accanto a preziosi mosaici e statue, ci sarà un allestimento di anfore, ceramiche e monete ritrovate di recente.

“Classis Ravenna” aprirà il 1° dicembre 2018 e sarà il punto di partenza per ogni visita. Inoltre, il sindaco Michele De Pascale ha commentato: “Di qui si possono facilmente raggiungere altri gioielli ravennati: in primo luogo Sant’Apollinare e il Porto Antico, ma anche gli scavi di San Severo, l’Ortazzo e l’Ortazzino, oggetto di un progetto di riqualificazione”.

Ancora, questa grande opera ha avuto un costo di oltre 21 milioni di euro. Infatti, questi fondi sono serviti per il recupero della vecchia architettura industriale e i lavori per adattarla alla nuova destinazione. Inoltre, il denaro sarà diviso tra Comune di Ravenna, Mibac, Regione Emilia-Romagna e Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna.

“Classis Ravenna non sarà un semplice contenitore di materiali, ma anche un attivo centro di ricerca e di formazione di alto profilo. Il nuovo museo permetterà la conoscenza e la valorizzazione dell’intero patrimonio storico archeologico del territorio. Come tutti i musei contemporanei, svilupperà una molteplicità di funzioni: attività espositiva, di studio e di ricerca, laboratori didattici, laboratori di inclusione digitale e sperimentazione di start-up innovative con una forte vocazione al territorio”. Così ha commentato anche l’assessore alla cultura Elsa Signorino.

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