9 Marzo 2020 - 10:27

Coronavirus: autocertificazione sul lavoro, carcere per le violazioni

Coronavirus, bollettino protezione civile

Il Coronavirus continua a destare preoccupazione e a colpire tutti i settori. In particolare il mondo del lavoro si ritrova a subire strettissime restrizioni. Coloro che avranno bisogno di spostarsi per motivi di lavoro, dovranno fornire una autocertificazione. Per chi viola il divieto scatta il carcere

Il Coronavirus avanza nel nostro paese, il contagio aumenta. Per contrastare l’emergenza epidemica il governo ha infatti  emanato un nuovo decreto ministeriale. Il decreto del presidente del Consiglio (Dpcm) e pubblicato ieri 8 marzo sulla Gazzetta Ufficiale, manda un chiaro segnale di forti restrizioni.  Le nuove misure di contenimento riguardano tutta la Lombardia ed altri 14 province.

Il nuovo Dpcm vieta gli spostamenti in entrata e in uscita verso le zone rosse e le cosiddette nuove “zone di controllo”. Coloro che avranno bisogno di muoversi, potranno farlo solo dimostrando comprovati motivi di lavoro o altre grave motivazioni. Per poter circolare, l’interessato dovrà munirsi di apposita autocertificazione, i cui moduli saranno forniti dalle forze di polizia.

La norma sull’autocertificazione riguarda la direttiva emanata dalla ministra dall’Interno, Luciana Lamorgese. Si è resa necessaria per evitare appunto spostamenti non consentiti, soprattutto verso stazioni, aeroporti e frontiere. Per chi violasse il provvedimento adottato nell’ambito della strategia di contenimento da Coronavirus, sono previste pesanti pene.

Le pene riguarderanno sanzioni amministrative, secondo quanto previsto dall’art. 650 del Codice penale.  L’inosservanza  delle restrizioni e la mancata esibizione dell’autocertificazione potrebbe inoltre portare a pene di reclusione fino a tre mesi. La terza settimana per contrastare l’avanzamento da Coronavirus è appena iniziata e si prospetta essere tra le più difficili dall’inizo dell’epidemia.