Coronavirus, per Gentiloni la risposta europea non è sufficiente
Il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni punta il dito sugli eurobond. E incita alla promozione del MES per agire contro il coronavirus
Un incito alla cooperazione, prima di tutto, e poi anche un invito a fare molto di più per combattere un difficile male. Secondo Paolo Gentiloni, commissario europeo all’Economia, l’Europa e i singoli Paesi europei possono e devono cooperare in modo più aggressivo per agire in modo coordinato nell’affrontare l’emergenza coronavirus. In un’intervista, l’ex premier ha dato il proprio responso e ha consigliato delle misure da adottare in campo economico. Per ora, però, ancora nessuna decisione è stata presa a Bruxelles.
“La dimensione della risposta comune ancora non è adeguata ma abbiamo fatto passi straordinari. Se cambiamo le regole di bilancio, quelle sugli aiuti di Stato e la BCE mette in campo il paracadute, nonostante le differenze, la reazione è stata molto veloce. Avremo conseguenze enormi per tutti i Paesi. Facciamo ancora fatica a capire che non è una crisi soltanto di uno o di pochi.” ha dichiarato Paolo Gentiloni.
Il commissario ha poi parlato di possibili Eurobond per combattere la crisi dal punto di vista finanziario: “Ancora non è stata presa nessuna decisione. L’evoluzione della pandemia, però, renderà necessari strumenti finanziari innovativi. I coronabond devono essere lanciati da strutture finanziarie perché sono operazioni di mercato. Sono dei titoli finanziari europei, e la struttura più adatta è il Fondo Salva Stati, il MES, e questo coincide con l’opinione del primo ministro Conte. Non ci siamo ancora. Sembra inutile dire cose che non abbiamo ancora deciso, è una discussione che deve andare avanti. Temo che l’evoluzione della pandemia aumenterà anche la consapevolezza da parte di tutti della necessità di reagire con strumenti innovativi anche sul piano finanziario.“
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