25 Ottobre 2016 - 15:43

Cremazione, un argomento che divide Chiesa e Stato

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Cremazione, un argomento che divide Chiesa e Stato. Dalla Congregazione per la Dottrina della Fede arrivano le direttive in merito alla conservazione delle ceneri, ma queste sono in contrasto con quanto previsto dalla nostra legislazione

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Cremazione, un argomento che divide. Sulla dispersione delle ceneri dopo la morte la Congregazione per la Dottrina della Fede ha diffuso alcune direttive che mettono una serie di limitazioni alla procedura e che sono in netto contrasto rispetto alle direttive emanate dallo Stato sullo stesso tema.

Secondo la Chiesa, la cremazione è tollerata ma viene negata, invece, la dispersione delle ceneri in aria, in terra o in acqua. Come è vietata la conversione delle stesse “in ricordi commemorativi, in pezzi di gioielleria o in altri oggetti, come i diamanti pubblicizzati da aziende svizzere e prodotti con i resti del caro estinto”.

In base a queste direttive, infatti, “la Chiesa continua a preferire la sepoltura dei corpi rispetto alla cremazione poiché con essa si mostra una maggiore stima verso i defunti”.

Il documento che tratta il tema delicato della cremazione si intitola Ad resurgendum cum Christo, ed è stato reso noto alla presenza del cardinale Gerhard Mueller, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, insieme a padre Serge-Thomas Bonino, segretario della Commissione Teologica Internazionale, e a monsignor Angel Rodríguez Luno, Consultore della Congregazione per la Dottrina della Fede. I vescovi italiani avevano proposto la rimozione del divieto della dispersione delle ceneri, e avevano votato in questo senso all’Assemblea Generale di Assisi, ma la Congregazione della Dottrina della Fede aveva annullato successivamente tale voto.

La svolta rispetto ai dettami della Chiesa risale al 1963, quando la cremazione venne accettata, ma solo se richiesta in ottemperanza alla verità della fede, prediligendo comunque la sepoltura tradizionale. Secondo quanto dice la Chiesa, quindi, la cremazione è permessa solo “se tale scelta non mette in questione la fede nella risurrezione dei corpi”. La dispersione delle ceneri, invece, viene prevista dalla legge italiana, ma non vengono date specifiche direttive in merito. Tuttavia la conservazione delle urne in casa viene sconfessata dalla Chiesa in quanto potenziale fonte di idolatria e feticismo.

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