18 Novembre 2018 - 17:52

De Guzman accusa il Napoli: “Giuntoli mi tirò un pugno in faccia”

De Guzman

Jonathan De Guzman lancia parole al veleno contro il Napoli: “Giuntoli mi tirò un pugno in faccia, ci separò il mio amico Zuniga”

Jonathan De Guzman ha rilasciato nelle scorse ore una lunga intervista per ‘volkskrant.nl’, accusando in particolare modo il dottor De Nicola e il direttore sportivo Giuntoli.

Il calciatore olandese, attualmente in forza all’Eintracht Francoforte, ha espresso parole amare nei confronti della società, raccontando il periodo in cui accusò problemi di salute.

L’intervista

“Mi hanno messo a dieta, ho mangiato meno carboidrati, mi sono riposato ma il dolore continuava. Gli esami non mostravano niente e Benitez mi disse di andare da un altro medico ma al Napoli non era consentito perchè il dott. De Nicola aveva il potere .Le cose non migliorarono con l’arrivo di Sarri: riuscivo a camminare ma non a correre al massimo della velocità. Non credevano che avessi problemi, pensavano me lo fossi inventato. Io stesso ho iniziato a dubitare dei segnali del mio corpo”.

A quel punto il Napoli cercò di cedere De Guzman in Premier League ma il centrocampista si oppose scatenando la furiosa reazione di Giuntoli.Mi disse che dovevo andarmene. Chiesi ad Advocaat (allora allenatore del Sunderland) di fare calmare Giuntoli ma lui parlava l’inglese a malapena quindi non funzionò”, ricorda De Guzman. Il giorno dopo arrivò l’offerta del Bornemouth ma De Guzman rifiutò anche quella destinazione: “L’assistente di Giuntoli mi disse che non se non avessi firmato a Napoli sarei morto. Non avrei giocato più“.

Mi disse: ‘Tu te ne andrai pezzo di m***, l’hai promesso. Io gli risposi che non avevo promesso niente. Mi arrivò un pugno dritto in faccia. Poi sono impazzito. Ci divise il mio compagno Zuniga che mi disse di andare a casa. Provai a chiamare Aurelio De Laurentiis su consiglio del mio procuratore ma non mi rispose. Giuntoli mi chiese perché l’avevo chiamato e mi portò il figlio Edoardo che mi disse: ‘Tu stai qui, sei morto qui’.”

“L’allenatore mi disse che da quel giorno non mi sarei più allenato col gruppo.Nessun compagno mi ha aiutatoDopo un lungo colloquio mi fu permesso di andare da un altro medico italiano, Americo Menghi, che fece la diagnosi corretta ma De Nicola non voleva farmi operare.

A 29 anni ero una specie di dilettante. Non ero in forma nè fisicamente, nè mentalmente. Mi trovavo patetico. Depresso? Forse qualcosa del genere”.

Dopo il prestito al Carpi e un altro consulto con uno specialista di ernie sportive, il dott. Ulrike Muschaweck mi operò: ” Il dolore era scomparso completamente ma il mio corpo era debole e passai da un infortunio all’altro“. Il peggio però ora è alle spalle e De Guzman spiega: “Voglio chiudere il capitolo nero Napoli con questa intervista”.