4 Ottobre 2019 - 10:51

Migranti, il decreto di Di Maio irrita Zingaretti

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Il decreto Di Maio, che disciplina una stretta sui rimpatri, ha suscitato l’ira di Nicola Zingaretti. Il leader del PD non approva la mossa del “collega”

Ed è di nuovo, magicamente, scontro. Se inizialmente c’aveva pensato Matteo Renzi con le sue proposte sull’IVA e sul taglio del cuneo fiscale, ora la palla passa a Di Maio. Quest’ultimo, infatti, con un decreto ministeriale redatto in coppia con il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, disciplinerà una vera e propria stretta sui rimpatri dei migranti. C’è da dire che il leader del Movimento 5 Stelle ha sfruttato anche il suo astio nei confronti di Matteo Salvini per “rimediare” ai suoi errori, ma questo non è andato giù a Nicola Zingaretti.

Questi sono meri atti amministrativi. Sembra una corsa a piantare le bandierine, una competition per lo strapuntino da rivendicare a ogni costo: così non va bene. Sembra l’anticamera di un pantano: ciò di cui l’Italia non ha bisogno. Io non sono andato al Governo, sono rimasto a fare il segretario del partito, ma se la politica sale sul dirigibile non guarda più in faccia le persone.” ha dichiarato Nicola Zingaretti.

Di seguito, Di Maio annuncia il provvedimento sui migranti: “Domani firmerò un decreto che ci permetterà in 4 mesi di capire se le persone che arrivano possono stare qui o devono essere rimpatriate. Il tutto nasce dal concerto con il premier, con il ministro dell’Interno, è un lavoro di squadra che non voglio assolutamente improvvisare, e fa parte del programma di Governo dove parliamo di politiche di accoglienza per chi può stare qui e di riammissione per chi non può. La redistribuzione dei migranti non può essere la soluzione definitiva, ma dobbiamo fare più accordi con democrazie che votano, con Paesi con cui abbiamo fatto accordi commerciali, ad esempio quello sull’olio tunisino.