2 Marzo 2021 - 15:19

Dellai: “Dedichiamo il Festival di Sanremo a nostro nonno”

Dellai Sanremo

Prima il dolore per la morte del nonno, poi la paura che il sogno di una vita potesse infrangersi per colpa del Coronavirus. I Dellai hanno però imparato a planare e a Sanremo puntano a divertirsi

Quando sono nati, nel 1996, il Festival di Sanremo aveva da qualche mese visto trionfare Ron e Tosca tra i Big con Vorrei incontrarti fra cent’anni: venticinque anni dopo, Luca e Matteo Dellai salgono loro stessi sul palco dell’Ariston, in gara tra le Nuove Proposte con “Io sono Luca”.

“Provo un mix di emozioni che è difficile da gestire, difficile da spiegare”, esordisce Luca, subito però corretto da suo fratello Matteo: “Luca è molto in ansia, ma non lo dà a vedere. Io sono molto più tranquillo, per ora, poi magari l’ansia subentrerà domani sera. Intanto mi aiuto con la respirazione e gli esercizi di meditazione”

I presupposti perché i Dellai (primi gemelli in gara nella storia della kermesse)  lascino un segno tra le Nuove Proposte di Sanremo 2021 ci sono tutti. La loro “Io sono Luca” si fa bandiera  dell’insicurezza tipica delle generazioni più giovani, ma con un piglio divertente e scanzonato  tutto vibrante in un ritornello che ti si appiccica subito in testa. Anche il videoclip ufficiale del brano, ideato e diretto da Tommaso Puleo è efficacemente immaginifico: particolarmente felice, l’intuizione di far confluire tutte le ansie del protagonista in un oggetto quotidiano come il carrello della spesa, prima sorta di rifugio e coperta di Linus del protagonista, poi aereo che vola verso mondi sconfinati e mai esplorati, come a sottolineare la volontà (e a volte la necessità) di rendere quelle che il mondo reputerebbe delle fragilità, le nostre caratteristiche peculiari, il capitale a cui attingere.

“E’ importante trarre una lezione dai propri sbagli. Imparare a rialzarsi quando si cade”, dicono Matteo e Luca questa mattina in conferenza stampa su Zoom.

Loro che, prima di veder realizzato il sogno di una vita, hanno più volte di recente dovuto fare esperienza di una parola oggi forse fin troppo abusata, resilienza: prima con la morte del nonno, a cui vogliono dedicare tutta la loro esperienza a Sanremo 2021, a causa del Covid, poi con il rischio che quello stesso maledetto virus impedisse loro di salire sul palco dell’Ariston: “Risultare positivi, per giunta a quattro giorni dalla morte del nonno, è stato un fulmine a ciel sereno. Non sapevamo davvero dove sbattere la testa: Sanremo per noi sembrava già finito. E, invece, oggi per fortuna siamo qui”.

I Dellai sono al Festival e vogliono divertirsi: “Vogliamo portare sul palco spensieratezza, allegria e gioco. E lo faremo anche con qualche sorpresa a livello coreografico”, anticipano.

A dirigerli dal podio dell’Orchestra di Sanremo il giovane polistrumentista, cresciuto sotto l’egida di Ludovico Einaudi, Federico Mecozzi. Sulle prime prove all’Ariston Matteo e Luca sono d’accordo: “E’ stato fantastico. In tre immagini : gambe che tremano, bocca asciutta, ma tanta felicità”.

Nel carrello della spesa che si sono portati fino in Riviera, i vinili di Dalla e Battisti (“Le loro canzoni danno davvero dipendenza, una dipendenza buona”) e le rassicurazioni della mamma. “Io sono Luca”, in fondo, è nata proprio così; ricorda Matteo:

“Parlando con mamma di tutte le mie, le nostre ansie, lei ha detto: -E’ normale avere paura a ventiquattro anni. Poi passa. – La paura va attraversata, ognuno ha il suo percorso”.

E’ normale avere paura, anche – se non soprattutto – del domani. E in quello dei Dellai c’è una promessa, “Sogniamo di fare musica da quando abbiamo 12 anni, ed ora che siamo saliti su questo treno non vogliamo scendere”, e il primo album in arrivo: “Durante gli anni universitari abbiamo scritto tanto. Abbiamo perciò diverse canzoni pronte e su cui lavorare”, anticipano.

E ancora, sul modo di approcciarsi alla creazione musicale: “Il nostro essere fratelli- gemelli, si ripercuote anche su questo aspetto. Scrivendo entrambi, spesso a distanza, entriamo in una sorta di sana competizione tra di noi, che ci spinge a fare sempre meglio e a migliorare noi stessi”. E le discussioni? “Bisticciamo, ma risolviamo tutto sempre in poco tempo”. Prova senza appello è il momento in cui i Dellai si ritrovano finalmente insieme per rifinire un singolo: “Ecco, in quel caso”, sorride Luca, “Se discutiamo, i nostri discografici intervengono a separarci”.