16 Aprile 2024 - 11:17

Demenza: ecco cosa fare per mantenere il cervello in salute

Demenza

Non è mai detta l’ultima parola. Una criticità senile del corpo, quale può essere la demenza, può essere evitata o prevenuta. Basta agire sulle proprie scelte di vita. La prevenzione, più che la diagnosi precoce, è infatti il miglior modo per evitare o rimandare l’appuntamento con il declino cognitivo e le malattie neurodegenerative, di cui l’Alzheimer è la forma più comune. Secondo gli esperti, infatti, circa il 40% dei casi di Alzheimer potrebbe essere scongiurato.

La cosa essenziale è quella che porta all’intervento sui cosiddetti “fattori di rischio modificabili“. Cosa sono questi fattori? Sono ben dodici caratteristiche, ovvero l’ipertensione, i disturbi dell’udito, il fumo di sigaretta, l’obesità, la depressione, l’inattività fisica, il diabete, la scarsa istruzione e lo scarso contatto sociale, a cui si sono recentemente aggiunti il consumo eccessivo di alcolici, l’esposizione all’inquinamento atmosferico e i traumi cerebrali.

Alcuni di questi fattori, più di altri, hanno un ruolo significativo nello spianare la strada alla demenza, come messo in risalto dagli studi più recenti. Tra tutti, tenerne sotto controllo almeno sette può portare “a grandi benefici per il cervello quando si invecchia”, come indicato precedentemente da Jessica Caldwell, direttrice del Women’s Alzheimer’s Movement Prevention Center presso la Cleveland Clinic, il centro medico americano per la prevenzione e la ricerca e il trattamento della malattia di Alzheimer nelle donne e nelle persone con diversità di genere.

Non è mai troppo tardi per iniziare ad avere abitudini sane. Anche le persone che presentano lievi cambiamenti cognitivi o demenza possono trarre beneficio da abitudini sane per il cervello.” ha dichiarato la Caldwell in un’intervista. Ma quali sono queste famigerate abitudini di cui si parla per prevenire la demenza? Di cosa si tratta nello specifico? Andiamo ad analizzare nel dettaglio.

Demenza: i sette metodi per mantenere il cervello in salute

Ci sono varie possibilità per mantenere il cervello in salute contro la demenza. In primis, si tratta di non mangiare solo cibi trasformati, un’abitudine da evitare. “Mangiare regolarmente al fast food diminuisce le probabilità di dare spazio a una dieta che contiene cibi salutari per il cervello, come verdure a foglia verde, pesce ricco di omega-3, frutti di bosco e noci.” ha spiegato la dottoressa Caldwell.

D’altro canto, un’alimentazione priva di alimenti sani può favorire l’insorgenza di problemi cognitivi perché “gli alimenti trasformati portano a microinfiammazioni nel cervello, che sono associate a tutti i tipi di problemi e riducono la longevità. Il microbioma influenza il cervello, quindi mangiare cibi fermentati ogni giorno è un modo sicuro per migliorare notevolmente la salute del cervello. La maggior parte dei nostri neurotrasmettitori sono prodotti nell’intestino.” ha evidenziato anche la neuroscienziata americana Friederike Fabritius.

Un altro punto per evitare la demenza è quello di evitare uno stile sedentario e non avere minimamente comportamenti antisociali. Inoltre, periodi prolungati di stress possono avere un impatto negativo, favorendo la possibilità della formazione della malattia. Altro punto focale è il sonno: dormire bene ci aiuta ad essere lucidi e attivi e a far funzionare il cervello normalmente.

Non bisogna poi sottovalutare la pressione alta. Il fumo di sigaretta, una dieta poco sana e la mancanza di esercizio fisico sono solo alcuni dei fattori che contribuiscono all’ipertensione (pressione alta), uno dei fattori che possono portare allo sviluppo della demenza.

L’ultima strategia

Ultima strategia per evitare la demenza è legata alla curiosità. Anche se, per molti, gli anni di scuola sono lontani nel tempo, alimentare la curiosità è un modo per esercitare la mente e mantenerla acuta.
Uno studio recente ha rilevato che gli adulti che si impegnavano nella formazione continua avevano un rischio del 19% più basso di sviluppare demenza. Ogni volta che impariamo cose nuove, formiamo nuove connessioni tra le cellule cerebrali e ciò aumenta quello che chiamiamo plasticità cerebrale, cioè la capacità della nostra mente e del nostro cervello di adattarsi al cambiamento. E questo è anche il motivo per cui le persone che hanno livelli di istruzione più elevati sono esposte a un minor rischio di sviluppare demenza più avanti nella vita.” ha affermato il dottor Zaldy Tan, direttore del Jona Goldrich Center for Alzheimer’s and Memory Disorders a Cedars-Sinai in California.