Di Canio sull’audio contro Mourinho: “Non devo chiedere scusa a nessuno”
Non ci sta a passare per antiromanista: Paolo Di Canio rimane fermo sulle proprie posizioni in merito all’arrivo di Mourinho alla Roma, ma si ribella alla gogna mediatica
Non arretra di un passo, Paolo Di Canio, nel commentare l’audio Whatsapp circolato sul web nella giornata di ieri: una considerazione privata sull’arrivo di Mourinho alla Roma che ha fatto imbestialire i tifosi giallorossi.
Sul Corriere dello Sport, l‘ex giocatore di Lazio e West Ham ha risposto per le rime alle accuse dirette nei suoi confronti:
“Prima cosa, non devo chiedere scusa a nessuno. Premetto che nelle conversazioni private faccio come mi pare. Nessuno si può indignare, neanche i benpensanti che si stanno scatenando adesso, immagino cosa dicano privatamente nelle loro conversazioni. E non accetto insegnamenti. Seconda cosa: quell’audio circolato ovunque fa parte di altri 6-7 messaggi in cui dico altre cose molto positive di Mourinho e che non vanno in contraddizione con quanto si sente nel file. Ci sono i vocali, non li divulgo perché privati. La vigliaccheria è che hanno fatto girare solo quello”.
Di certo non una storia d’amore quella tra di Canio e la Roma, ma nemmeno l’accanimento che tanti addetti ai lavori vorrebbero far passare:
“E’ una storia ridicola e anche patetica. Capisco come funziona il mondo, ma non ci sto a questa forma di comunicazione. Si parlava anche per divertimento, per prenderci in giro con un amico storico. Un po’ quelle cose le pensi, non in quei termini. Non sono tifoso della Roma, certo. Ma sono scevro da condizionamenti. Mi piace il calcio, continuo ad amarlo follemente. Ho esaltato il gol di Dzeko in Europa. Sono stato calciatore e tifoso, non vado in giro con la sciarpa giallorossa. Ho 53 anni, non faccio campanilismi, non è più il mio modo di pensare. Faccio comunicazione, mi piace trasmettere la mia competenza che non è legge”.
L’ex tecnico del Sunderland, ora commentatore a Sky, ha voluto ribadire la sua sull’arrivo di Mourinho nella Capitale:
“La sensazione è che non ha più quell’energia e quella pazienza per creare gli ambienti alla Mourinho. Al Chelsea è stato mandato via per un mix di situazioni, risultati mancanti e rapporti con la squadra. Allo United ha avuto problemi con Pogba, sono cose pubbliche, anche con Mkhitaryan. Al Tottenham è stato esonerato perché è arrivato settimo e per i rapporti. Dopo aver perso contro il Liverpool, quando si giocava il primo posto, ha iniziato a fare polemica con i giocatori e la squadra è crollata. Cose non da lui. Su Sky, nel programma di Premier League, da due anni, a malincuore, dico che Mourinho ha consumato energie, mi dà l’idea che non sia stato capace di calarsi in una dimensione diversa rispetto al passato, cioè di lottare per posizionamenti e non più per vincere. Da qui la sua frustrazione. Come i grandi giocatori anche i grandi allenatori possono avere una fase discendente”.
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