28 Novembre 2016 - 11:29

Diploma magistrale, ancora caos nella scuola

diploma magistrale

Diploma magistrale abilitante: maestre che dopo 20 anni di altri mestieri entrano in classe senza nessuna competenza didattica e pedagogica

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Una situazione da troppo tempo mal gestita sta logorando il mondo della scuola, nella buona e nella cattiva sorte. Andiamo a vedere di cosa si tratta e come uscirne.

Il problema è quello dei diplomati magistrale (ed è sul serio un problema) che ormai da diversi anni aspettano di essere stabilizzati e di entrare in ruolo senza MAI aver fatto un concorso.

Prima di tutto chiariamo una cosa: ci sono diplomati magistrali laureati, altri che hanno fatto un concorso e sono entrati in ruolo, altri che nonostante il loro diploma si sono fatti il percorso in scienze della formazione primaria (quindi hanno fatto una selezione) e poi ci sono loro: quelli che con un titolo, diploma magistrale, non hanno mai fatto niente, nessuna selezione, nessun concorso e adesso pretendono (in nome di non si capisce bene che cosa) di entrare in ruolo. Max Bruschi (ispettore del MIUR) in merito ha scritto quanto segue:

“Un giorno, a sentenza depositata, racconterò tutta la storia… Perché è abbastanza “tipica”, anche del mio modo di agire. Fatta chiarezza su valore abilitante/abilitazione (pasticcio combinato non si sa da chi, neppure esattamente quando. E vorrei tanto saperlo) mi sono speso (e parecchio) per il riconoscimento del “munus” del titolo negli stretti ambiti dove il riconoscimento era inequivocabile… partecipazione ai concorsi, partecipazione alle prove di accesso al SOS, spendibilità all’estero per le locali procedure di immissione in ruolo.

Ho sempre negato, sulla base di una ricostruzione storico giuridica del valore del titolo, che il DM fosse di per sé sufficiente all’accesso alle graduatorie permanenti/ad esaurimento (aggiungo: mia madre, diplomata magistrale, vinse subito il suo bravo concorso a 19 anni). Non le dico cosa mi piovve addosso, ma amen. Umane debolezze. Ora, attendo le decisioni delle supreme magistrature”.

Max Bruschi a parte, in alcune Province sta entrando in Gae (graduatorie ad esaurimento), quindi in ruolo, gente che ha il diploma per caso (per caso significa che quando l’ha conseguito non aveva la minima idea di a cosa servisse e non aveva probabilmente la minima volontà di insegnare), finora ha fatto l’estetista o la casalinga o altre rispettabilissime mansioni ma non ha la benché minima idea di cosa sia la didattica, di cosa sia l’inclusione, di cosa sia un BES, e ora si ricorda che vuole insegnare; o gente di 45, 50 anni che aveva il titolo abilitante anche a 20 anni ma non ha MAI superato un concorso e ora entra così (in classe e in RUOLO) per opera dello Spirito Santo.

Nel mirino non c’è chi ha vissuto una situazione di stand-by perché non poteva né inserirsi né fare concorso ma l’accesso dovrebbe essere garantito ai diplomati negli anni 1999/ 2000 e 2000/2001 con un concorso. Stop!!!

Prima avrebbero potuto fare il concorso e non lo hanno fatto o perché hanno scelto altre strade o perché non lo hanno superato, adesso pretendono il ruolo come se gli fosse dovuto. Ciò non è accettabile, soprattutto alla luce del percorso universitario (scienze della formazione primaria) di 5 anni previsto adesso per andare ad insegnare in classe (infanzia o primaria), è una questione di serietà!!! Adesso ci si abilita all’insegnamento soltanto dopo aver superato dei test selettivi NAZIONALI con contingente di posti sul fabbisogno e dopo aver fatto 5 anni di università tra tirocini, laboratori, ed esami specifici sulla didattica e sulla disciplina. Un sacrificio che comunque non porta direttamente al ruolo, perché dopo bisogna fare il concorso.

Cari amici e colleghi diplomati magistrali, almeno un concorso, almeno una selezione, fatela, se volete entrare in classe!

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