24 Febbraio 2015 - 10:18

Dorian Gray e il patto di eterna giovinezza

Restare giovani per sempre. Anche a scapito dell’integrità. Dorian Gray come icona delle aspirazioni e delle fobie di una società che teme di invecchiare

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Dorian Gray è l’incarnazione dello splendore adolescenziale, della spensieratezza e dell’innocenza. Talmente splendido che il pittore Basil Hallward intende farne l’ispirazione delle sue opere.

Il ragazzo infatti, sarà protagonista del suo ritratto, un’opera – forse l’unica – che riesce a cogliere appieno tutte le qualità di Dorian Gray. Tuttavia l’incanto della freschezza di Dorian Gray diventa bersaglio dell’amico di Basil, Lord Henry Wotton che, allegoricamente in questo romanzo, rappresenta il male, la corruzione, il cinismo e, se vogliamo, un sarcasmo tagliente che Oscar Wilde ha da sempre infuso nei suoi scritti e nei suoi aforismi.

Dorian GrayIl giovane Dorian Gray, dopo essere letteralmente rapito dalla filosofia di vita di Lord Henry, ne viene influenzato al punto da esprimere un desiderio quasi perverso: voler rimanere giovane e bello per sempre.

Dorian Gray dunque, in una sorta di patto col diavolo, riesce a fare in modo che il suo ritratto invecchi al suo posto. Così inizia una trafila di amori, come quello per la giovanissima attrice Sybil Vane; da una parte, lui sarebbe disposto a viverlo con la lealtà di un sentimento nobile, ma dall’altra, sempre dietro i suggerimenti di Wotton, gli amori suscitano in lui passioni negative come la vanità e la crudeltà.

Lasua storia ha una straordinaria chiave di lettura anche nella società moderna: l’ossessione per la bellezza e tutti gli strumenti che sono stati elaborati per il suo mantenimento non sono altro che l’espressione di una paura inconscia e ancestrale dell’uomo, che è quella della vecchiaia e, dunque, della morte.

Il ritratto inoltre si deforma in un modo orribile, diventando così lo specchio delle nefandezze che commetterà nella sua vita. Ciò porterà il giovane a due gesti estremi: l’omicidio dell’amico Basil e il suo suicidio.

Le considerazioni che Wilde fa sulla vanità, attraverso le voci di comparse che rappresentano una società dell’epoca eccessivamente esteta e superficiale, sembrano avvicinarsi molto alla rappresentazione che ne facciamo ai giorni nostri.

Dorian Gray rappresenta lo stereotipo della bellezza fine a se stessa, talmente accecato dal suo narcisismo da non curarsi dell’anima fin quando non lo dilaniano i rimorsi. I rapporti fra i personaggi sono intensi e permeati da un’adulazione (quella di Hallward sfiora l’omosessuale), che renderanno Dorian prima un adolescente voluttuoso e poi un adulto corrotto.

Quante persone, oggi, se conoscessero l’elisir dell’eterna giovinezza, sarebbero disposte a insozzare la coscienza pur di vedere intatta per sempre la propria bellezza?

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