6 Novembre 2015 - 14:44

Due mamme, per De Magistris è possibile, ma il TAR prepara il ricorso

Due mamme, per De Magistris è possibile, ma il TAR prepara il ricorso

Gerarda Pantalone, Prefetto di Napoli, ha annullato d’ufficio l’atto di nascita del bimbo con due mamme, trascritto nel registro dello Stato Civile lo scorso 30 settembre

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Ruben, questo il nome del bimbo, non sa ancora quali saranno i suoi genitori per legge, ma ha già abbracciato più volte le due donne che hanno scelto di amarlo e che l’hanno desiderato per 9 mesi. È nato in Spagna e a causa di questo provvedimento ha perso parte dei suoi diritti. L’Amministrazione comunale si trova a doversi scontrare con il TAR Campania, una lotta che De Magistris continua a guidare per poter rendere Napoli una città d’avanguardia per i diritti degli omosessuali.
La mamma di Ruben, Marta Loi, scrive su Facebook:
“Esattamente un anno fa ho iniziato a parlare con Ruben, con la pancia di Daniela. Il 5 di novembre dell’anno scorso infatti abbiamo fatto l’inseminazione. Non ero certa che sarebbe andata bene, ma la sera del 5 io già dicevo a Ruben che non vedevo l’ora di conoscerlo. Dopo un anno le leggi del paese dove sono nata, non vogliono riconoscere a me nessun diritto come madre e tolgono a lui diritti come bimbo. Il prefetto ha cancellato parzialmente la trascrizione della nascita di Ruben. In Italia, per la legge, non sono nessuno. Nonostante non viva in Italia da anni, questo paese interferisce nella mia vita con arroganza e ignoranza. Mi stanca, mi snerva. Ma di sicuro non mi sfinisce. Alla fine, e non è molto lontana, vinceremo noi.”
La Prefettura, lo scorso 28 ottobre, invitava all’annullamento. Quel provvedimento cancellava tutti gli aspetti non previsti dalla legge italiana nell’atto di nascita: i due cognomi (apellidos, una tradizione del tutto ispanica) e l’inserimento, nella sezione solitamente riservata al genitore di sesso maschile, del nome della seconda madre. Si notificava, inoltre, al Primo Cittadino di Annotare gli estremi dell’atto così come modificato nel registro dello stato civile. Le modifiche non sono arrivate entro la scadenza prefissata (5 novembre), per cui il Prefetto ha eseguito d’ufficio.
 
Due mamme, per De Magistris è possibile, ma il TAR prepara il ricorso

Due mamme, per De Magistris è possibile, ma il TAR prepara il ricorso

Le due mamme, una napoletana e una sarda, si erano sposate in Spagna, dove risiedevano da tempo, e al momento della nascita di Ruben si erano recate all’ufficio anagrafe, luogo in cui hanno scoperto che il bambino non avrebbe ricevuto alcun documento d’identità perché figlio di mamma italiana. Quel documento, necessario per viaggiare e per poter usufruire dell’assistenza sanitaria, doveva essere reperito in qualche modo. Il Consolato Generale d’Italia respinse la richiesta. Il Comune di Napoli, invece, nel giro di venti giorni, grazie all’appoggio del Sindaco De Magistris, accoglie la richiesta e il 30 settembre procede alla trascrizione attraverso, secondo una sua personale notazione, Un’interpretazione originale, ma costituzionalmente orientata.

 
Alcuni hanno esultato in seguito al ricordo, altri lo hanno fatto in seguito alla trascrizione. L’Italia è divisa a metà, consapevole che prima o poi quel passo in avanti dovrà esser fatto, in conformità con l’apertura degli altri paesi che compongono l’Unione. L’UE è un’unione civile, non soltanto monetaria; con la speranza che i diritti degli omosessuali possano finalmente esser riconosciuti a pieno.
Il Collettivo Wand di Benevento è dalla parte di De Magistris e commenta:
“Questo significa avere un sindaco che mette i diritti al centro della propria agenda politica”
Laura Pausini, a Repubblica, ammette che la scelta di non volersi sposare rappresenta una scelta politica:
“Non mi sposo perché mi fa rabbia che la mia amica lesbica non possa godere dei miei stessi diritti”.
Laura Pausini racconta a Ernesto Assante il perché della decisione di non convolare a nozze con il suo compagno. E spiega la sua visione della Chiesa e della religione.
“Non ci credo che qualcuno, lassù, mi obblighi a non amare un altro Dio”.
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