10 Ottobre 2016 - 11:13

Ed Wood, tra Burton e realtà

Ed Wood, tra i padri fondatori dei B-movies hollywoodiani, adorava travestirsi, ma più di tutto amava il cinema, di un amore smisurato. Questo l’aspetto restituitoci da Tim Burton oltre lo stereotipo dell’uomo eccentrico o del regista bizzarro. Oggi avrebbe 93 anni

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Ed Wood, all’anagrafe Edward Davis Wood Jr. (Poughkeepsie, 10 ottobre 1924 – Hollywood, 10 dicembre 1978) dopo essere stato un regista, uno sceneggiatore, un attore, un produttore cinematografico ed un uomo appassionato di abiti femminili in vita, raggiunse una fama riabilitante solo postuma, grazie a Tim Burton. Fino ad allora aveva riscosso solo pessime critiche: Ed Wood era ritenuto quasi unanimemente “il peggior regista di tutti i tempi”.

Ed Wood tra Burton e realtàNel dopoguerra fondò una propria casa di produzione cinematografica per dare forma alla sua viscerale passione per il cinema: in realtà i film che realizzò non avevano coerenza di genere, palesavano lacune tecniche, di sceneggiatura e di controproducente celerità di realizzazione.  

Il suo primo lungometraggio fu il semiautobiografico Glen or Glenda: un film sul travestitismo, che citava il suo feticismo per i golfini d’angora da donna. L’interpretazione fu affidata all’attore Bela Lugosi, il Dracula di Tod Browning. La collaborazione e l’amicizia Wood-Lugosi (che riecheggia nella relazione tra Burton col suo idolo Vincent Price) si reitera anche nel cult Plan 9 from Outer Space del 1959.

Ed Wood tra Burton e realtàMa il cinema non fu mai redditizio per Wood, fu una strada che non ripagò mai il suo amore, così si dedicò anche ad alcune pellicole pornografiche. Poi le pessime condizioni economiche e di salute, a causa dell’alcool, ne logorarono la carriera e la vita, fino all’attacco cardiaco del 10 dicembre 1978, a soli 54 anni.

Tim Burton ha tentato di tributargli una diversa fama, testimoniando la sua ammirazione nell’omonimo biopic del 1994. Ed Wood, il film, celebra il regista e le sue bizzarrie in una sceneggiatura, liberamente tratta dalla sua biografia, firmata da Rudolph Grey.

Ed Wood tra Burton e realtàL’immagine di Edward Wood viene così riabilitata da Johnny Depp e da una trasportata e forse esagerata indulgenza -anziché una ridondante derisione comune a molti- nelle intenzioni registiche di Burton.

Elogio di una cattiva poesia, di un senso surreale e di un grottesco sentimentalismo in bianco e nero, in cui emerge solo l’acceso colore dei maglioni d’angora, Ed Wood, per mezzo dell’attore feticcio Deep, mette in scena l’alter ego di Tim Burton. Il suo protagonista è un incantato ed incompreso regista, prima di essere un uomo a cui piace travestirsi da donna costretto a preoccuparsi di quel che pensa la gente. Il film, senza tempo e spazio, ha creato un parallelo con la vita di Edward Davis Wood Jr., sovrapponendosi nel ricordo, sfumando il confine tra realtà e finzione.

Orson Wells: […] Lo sa su quale dei miei film ho avuto il controllo totale? Quarto potere. La produzione lo avrebbe bruciato ma nessuno è riuscito a toccare neanche un fotogramma. Ed …

Ed Wood: Sì?

Orson Wells: Per difendere l’immaginativa bisogna combattere! Perché spendere una vita a realizzare i sogni di qualcun’altro?

Ed Wood:Grazie Orson!

Lo stralunato Ed Wood di Tim Burton, come la vita del regista, ormai è parte della storia del cinema: è un cult.

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