24 Luglio 2015 - 16:20

Edoardo Leo al Giffoni Film Festival 2015

Edoardo Leo

Edoardo Leo, attore teatrale e cinematografico, sceneggiatore e regista, è stato protagonista durante l’ottava giornata del Giffoni Film Festival 2015

[ads1]

Giffoni – Uno dei protagonisti della giornata odierna del Giffoni Film Festival 2015 è stato Edoardo Leo.

L’attore, noto al grande pubblico soprattutto per “Un medico in famiglia”, ha partecipato a molte produzioni cinematografiche, televisive e teatrali.

Nel 2014 è stato protagonista, con relativa candidatura al David di Donatello come miglior attore protagonista, in “Smetto quando voglio”, esordio cult del regista salernitano Sydney Sibilia.

Nel 2014 Edoardo Leo è stato anche conduttore; ha presentato, infatti, il tradizionale Concerto del Primo Maggio a Roma, in piazza San Giovanni.

Alle 18.00, prima del consueto incontro con la giuria in Sala Truffaut, si è raccontato ai microfoni dei giornalisti in sala stampa. Reduce dal successo alla regia del suo terzo film “Noi e la Giulia” Edoardo Leo dichiara che uno dei suoi obiettivi consiste nel tentare di dar vita ad un nuovo tipo di comicità.

“Si può fare una commedia che vada bene al botteghino ma, allo stesso tempo, sia in grado di offrire un prodotto di qualità e un alto indice di gradimento”. Gli incassi e il riscontro positivo da parte del pubblico contribuiscono, tra l’altro, a far sì che i produttori approvino un nuovo progetto cinematografico”.

È importante non eludere la differenza che intercorre tra la commedia e il film comico.

“Di sicuro anche noi autori abbiamo delle responsabilità perché a volte ci castriamo preludendoci la possibilità di ideare e produrre anche film comici di qualità“.

De Leo descrive la sua esperienza alla regia come un percorso in continua evoluzione. La carriera da attore è stata fondamentale e uno step necessario prima di intraprendere l’attività di regista.

“Ancora oggi sostengo di essere un attore che gira dei film e non un regista, anche perché sono arrivato alla regia dopo più di 15 anni di lavoro. È stato un passaggio molto graduale, ma era esattamente quello che volevo“.

Foto a cura di Annalisa Saggese e Federica Crispo

Intervista a cura di Andrea Pierri

[ads2]