Emanuele Aloia e l’arte che diventa musica
Emanuele Aloia, ospite della 53esima edizione del Giffoni Film Festival, ha raccontato della sua musica e dell'influenza dell'arte nei suoi testi
“nel prossimo periodo voglio far uscire molti singoli che ritroverete nel futuro disco, l’idea è la stessa dietro i nomi dei quadri che ho usato finora: creare un filo conduttore tra i pezzi.” Così Emanuele Aloia commenta il suo nuovo lavoro, presto disponibile per i suoi fan.
Il cantante, invitato alla 53esima edizione del Giffoni Film Festival, ha raccontato ai ragazzi della giuria il suo lavoro di ricerca tra musica e arte che da sempre lega i suoi pezzi. Da sempre infatti, l’artista utilizza come titoli dei suoi testi, nomi di quadri famosi; basti pensare a ”Il Bacio di Klimt” ”Notte Stellata”, ”Girasoli”; ”L’Urlo di Munch”.
Emanuele Aloia è diventato famoso grazie ai social e, soprattutto, a Tik Tok in cui i ritornelli dei suoi brani sono diventati virali regalando all’artista migliaia di visualizzazioni che poi gli hanno permesso di farsi conoscere ad un pubblico più ampio. E sulla possibilità di vederlo in un talent:
“Penso siano importanti, ma personalmente non è stata la mia strada. Agli inizi ho fatto un provino per Amici, ma si è trattato quasi di un saluto (ride) essendo uscito dopo le selezioni. Nonostante questo ho deciso di muovermi da indipendente, scrivere per conto mio curando scrittura e produzione, è una strada difficile ma che può essere utile a chi di voi vuole iniziare un percorso musicale.”
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