Emilia-Romagna: la prova definitiva per la tenuta del Governo
Con le regionali in Emilia-Romagna, il Governo è già chiamato a dare una risposta importante. Lega e centrosinistra si contendono lo scettro
L’ennesima partita importante di un conflitto estenuante, che ormai va avanti da qualche mese a questa parte. Assodato che ormai il Movimento 5 Stelle è praticamente fuori gioco su scala territoriale, il grande quesito richiesto da tutti gli elettori sarà quello su chi trionferà tra PD e Lega. Da un certo punto di vista, tutto pende a favore della corazzata guidata da Salvini, che presenterà Lucia Borgonzoni come principale candidata per il ruolo di governatrice.
Se proprio dalla parte leghista provengono i primi proclami elettorali sbagliati, con Salvini che promette, con una gaffe, l’apertura perenne degli ospedali (cosa che, di fatto, già esiste), dall’altro lato la situazione di certo non è migliore. Il clima è davvero insostenibile. La maggioranza già incomincia a perdere i primi colpi litigando per questioni a dir poco futili, e nel frattempo il consenso popolare scende ogni giorno di più. Inutile dire che ad approfittare del caos generato da questo confronto continuo è proprio il centrodestra. Il presentare un candidato unico per rappresentare tutta la compagine di certo rappresenta una scelta molto concreta agli occhi dell’elettorato. Una scelta che rimarca solidità, che evidenzia una compattezza d’insieme che è proprio ciò che manca alla compagine governativa, ora come ora.
Attenzione, però. Perché le elezioni in Emilia-Romagna rappresentano anche un motivo per rispondere al continuo sciacallaggio che l’ex ministro dell’Interno sta operando in tutta Italia. L’unica speranza, ora come ora, di poter mettere fine al dominio incontrastato che il centrodestra sta imponendo dal punto di vista regionale è quello di tentare una comunione d’intenti e di cominciare seriamente a lavorare insieme. Non c’è più tempo per i litigi, il centrosinistra e il Movimento 5 Stelle devono tentare l’alleanza, senza se e senza ma.
Il gioco vale la candela
Sembra una montagna insormontabile da scalare, quella del centrosinistra e del Movimento 5 Stelle in Emilia-Romagna. Eppure, è nettamente più facile di ciò che sembra. Basterebbe semplicemente puntare su un programma sociale che le due compagini hanno già dimostrato per ampi tratti di avere in comune. Al posto di perdersi in tecnicismi, però, bisognerebbe rassicurare i cittadini sui temi più in voga. Bisognerebbe puntare a dare una soluzione concreta. Un esempio palese sono i cambiamenti climatici, che promettono di fare danni non solo nella regione centrale, ma in tutto il nord (come si è visto anche a Venezia pochi giorni fa).
Sensibilizzare la propria campagna elettorale su un’impronta marcatamente “verde” potrebbe essere una carta vincente. Infatti, bisognerebbe rassicurare i cittadini e portarli a riflettere su una tematica molto importante. Proprio in questo momento, dove l’Italia (e l’intero mondo) è “sotto attacco”, minacciato da un problema che tanti hanno gestito in malo modo nel passato. E allora, a questo punto, perché non puntare tutto su una tematica principale, dimostrando coesione d’intenti e abolendo di fatto l’hate speech usato dalle altre correnti?
I falsi proclami, le futilità e i “problemi” inutili, basterebbe lasciarli all’altra sponda. E basterebbe mostrare solamente più coesione e maggiore forza per resistere agli attacchi di chi vuole governare senza nemmeno avere una base di fondo da cui partire. La ricetta per conquistare l’Emilia-Romagna è davvero facile, ma ci vuole comunque volontà.
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