2 Marzo 2018 - 12:18

Emma Thompson e il (maledetto) metodo Stanislavskij

Emma Thompson

Quando si dice che realtà e finzione si confondono: in un’intervista a cuore aperto rilasciata al Telegraph, l’attrice Emma Thompson ha ricordato come la separazione da Kenneth Branagh l’abbia aiutata a sopportare il “tradimento”di Alan Rickman in “Love Actually”

Emma Thompson e Kenneth Branagh si erano conosciuti nel 1987 sul set di Fortunes of The War.  Da allora la loro storia è sembrata essere incrollabile, Em e Ken formavano realmente una indissolubile coppia perfetta, nella vita e nel lavoro, dove lei gli ha fatto da musa per almeno tre ispirate pellicole.

Poi succede che Ken, decide di dirigere una riscrittura del capolavoro horror di Mary Shelley Frankenstein. Sul set i suoi occhi incrociano quelli di Helena Bonham Carter (la Bellatrix di Harry Potter e prossima principessa Margaret in “The Crown 3″) e non la lasciano più fino all’anno successivo, nel 1995, quando anche quell’idillio naufraga.

Emma e Karen: “l’incontro” è avvenuto sul set di Love Actually

Nel frattempo però Emma Thompson ha imparato cosa vuol dire “trovare nel cassetto del comodino una collana che non è destinata a te” e a capitalizzare tutto il dolore, facendolo diventare nuova linfa per il suo lavoro di attrice.

E’ così che il dolore personale di Emma, diventa quello della sua Karen in “Love Actually” (2003) che scopre il marito fedifrago (Alan Rickman) e si dispera ai piedi del letto matrimoniale, in una scena che è un cult del cinema contemporaneo.

Emma Thompson: “con la Carter è sangue passato”

Intervistata dal Telegraph riguardo al tradimento di Branagh e sugli strascichi lasciati da questo evento nella sua vita personale, la Thompson ha dichiarato, riferendosi direttamente ad Helena Bonham Carter: “Con lei è tutto… sangue passato. Non ha senso portarsi dietro una cosa del genere. (…) Helena ed io abbiamo fatto pace un sacco di anni fa. E’ una donna meravigliosa”.

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