5 Gennaio 2015 - 12:00

Epifania e la nuova scopa, possibilmente elettrica

L’Epifania nella tradizione cristiana, pagana, di Whatsapp e Facebook. Un’usanza che cambia e si ripete negli anni, come le varie filastrocche sulla Befana, la carissima amica e alter ego di tutte le donne

[ads2]L’Epifania sta per arrivare e tutte le feste si porterà via. Dopo panettoni, mostaccioli, fritture di pesce, la carissima Befana non porterà via, i chili di troppo accumulati grazie alle tradizionalissime lasagne, delle quali si denuncia una breve scomparsa fino al carnevale, in tempo per non lasciare i tre chili di troppo aggiunti al nostro nuovo costume. Nella tradizione cristiana, si festeggia l’epifania, per ricordare il giorno in cui Gesù Bambino si manifestò ai tre re Magi. Il termine deriva dal greco antico, che significa: manifestazione, apparizione, venuta o presenza divina. Nella cultura pagana, la storia della befana, invece, è legata ad un racconto fantastico, si pensava che nella notte del 5 e 6 gennaio volassero sui campi appena seminati figure femminili che propiziavano il raccolto. La Befana, dunque, è nata quasi come nasce una superstizione o come avviene una manna dal cielo, inventata dal popolo speranzoso in un buon raccolto. Secondo gli antichi romani a guidare le fanciulle volanti era Diana, dea lunare della vegetazione; altri, invece, credevano che la divinità misteriosa fosse Satia, nome che deriva dal latino satiaetas, ovvero sazietà.

Da qualche anno l’epifania, in Italia, si festeggia in onore di una vecchietta decrepita, brutta e gobba, con il naso adunco e il mento aguzzo, vestita di stracci e coperta di fuliggine, una nonnina che vola sulla scopa senza brevetto, che entra dal caminetto senza trovare nessun bambino con il panettone ad aspettarla – cara Befana non buttarti che non è morbido– porta caramelle e cioccolatini ai grandi e ai piccini, lascia anche qualche pezzetto di carbone, a coloro che meriterebbero un bel ceffone. L’epifania tutte le feste porta via ma lascia con sé zuccheri e grassi da smaltire durante la corsa ai saldi. Quest’anno siamo tutti più fortunati, perché la vecchietta arriva di martedì, giusto in tempo per iniziare una dieta il lunedì, seguente, senza traumi da brodini e tisane miracolose

La festa della befana, oggi, si trasforma in una filastrocca, ai tempi di Whatsapp e Facebook, l’epifania diventa ilepifania giorno più brutto per le ragazze. Il telefono si intasa di messaggi di auguri, di apprezzamenti a quella gonna che ci ha regalato la nonna, svariati complimenti sul baffetto e le sopracciglia che riparano dal freddo e dal gelo la pelle delicata di tutte le ragazze, tutte quelle poverette che non hanno avuto il tempo di salutare l’estetista. Qualcuno, più fantasioso (tono ironico), invierà una bella scopa a casa della donzella amata, senza informarsi sull’ultimo modello di Vorwerk, il solo, l’unico folletto aiutante di tutte le befane. Gli “sfottò” per la befana, sono più vecchi della stessa, e non fanno più ridere dal 1992. Le befane di oggi sono moderne e tecnologiche, anche se son brutte sanno volare, basta qualche litro di birra per dimenticare tutti i dispiaceri, i messaggi ricevuti, e soprattutto, dove hanno parcheggiato la scopa.