9 Agosto 2024 - 10:56

Estorsione a un imprenditore, sequestro da 4,8 milioni: un salernitano tra gli indagati

Tra gli indagati c'è anche un uomo di Angri, coinvolto in un'inchiesta che vede vittima di estorsione un imprenditore di Castel Maggiore (BO)

DIA Salerno

Il Gip, alla luce dei nuovi risultati investigativi, ha emesso il decreto di sequestro preventivo relativo a denaro e beni, con l’accoglimento delle richieste avanzate dalla Procura.

Tra gli indagati, oltre tre napoletani c’è anche un uomo di Angri, residente però al nord, coinvolto in un’inchiesta che vede vittima un imprenditore dei trasporti e della logistica di Castel Maggiore, in provincia di Bologna.

Sono dunque coinvolte quattro persone campane: a marzo 2024 sono state sottoposte ad una misura cautelare e, in queste ore, destinatarie di un sequestro complessivo di 4,8 milioni di euro: sono accusati di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. L’indagine, come riportato da SalernoToday, è condotta dalla Dda.

I beni sequestrati e le indagini

Tra i beni sequestrati c’è l’intero compendio aziendale di due società attive nella gestione di due strutture ricettive a Montecatini Terme, in Toscana.

Dalle indagini era emerso che l’imprenditore bolognese fosse stato contattato dai quattro indagati, che gli avrebbero proposto la cessione di crediti d’imposta fittizi, ovviamente dietro pagamento: la vittima avrebbe dovuto acquistare da una società, nella piena disponibilità dei quattro, un credito Iva di circa 4,8 milioni di euro.

Il “metodo mafioso” si sarebbe dunque concretizzato in questa fase, poiché la proposta commerciale si sarebbe presentata come una imposizione, con intimidazioni e minacce, rivolte all’imprenditore e alla famiglia.

Quelle stesse minacce, sarebbero state fatte “utilizzando un linguaggio tipicamente mafioso”, considerata anche la vicinanza di alcuni tra i quattro indagati, ad individui appartenenti alla criminalità organizzata di stampo camorristico.

Gli approfondimenti sulla società in capo agli indagati avevano poi confermato la natura fasulla dei crediti d’imposta proposti all’imprenditore. Ora il sequestro, conseguenza di quanto accaduto a marzo scorso, dopo le prime richieste della procura Antimafia accolte con l’applicazione delle misure custodiali.

Fonte: SalernoToday