16 Giugno 2016 - 17:53

Euro 2016, la rimonta dell’Inghilterra

Euro 2016

Euro 2016, seconda giornata girone B: l’Inghilterra strappa il 2-1 al 92′ contro il Galles e vola in testa al girone. La Slovacchia piega la Russia

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Il gruppo B di Euro 2016 si conferma dopo la seconda giornata il più equilibrato e combattuto di tutti: non basta una meraviglia di Bale al Galles per piegare un’eroica Inghilterra, che rimonta con Vardy e Sturridge e si prende il primato in classifica. A far compagnia ai gallesi a quota 3 arriva la Slovacchia, che regola 2-1 la Russia, già con un piede e mezzo fuori da Euro 2016. Si decide tutto all’ultima giornata.

INGHILTERRA-GALLES 2-1 – Dragons contro Lions: non è l’ultima puntata del Trono di Spade, ma il 102mo capitolo della sfida Inghilterra-Galles, andato in scena a Lens. Ancora una volta il risultato è appannaggio degli inglesi, che hanno dovuto aspettare 92′ per compiere la rimonta e portare a casa il 2-1. Sono serviti i cambi e una bella dose di cuore e coraggio ad Hodgson per ribaltare il risultato: Vardy e Sturridge hanno fatto la differenza contro un Galles che non è solo Bale e Ramsey, ma soprattutto una difesa di marmo e un centrocampo dai venti polmoni. Al CT Coleman la magra consolazione di essere ancora in corsa, ma con possibilità più che concrete di veder il sogno di Euro 2016 proseguire.

Partita fin da subito britannica, giocata a ritmi forsennati: l’Inghilterra si presenta con gli stessi undici che avevano pareggiato con la Russia a comporre il 4-3-2-1 di partenza, in cui Kane prova a venire incontro per favorire gli inserimenti a turno di Rooney (ancora schierato mezzala sinistra), Alli, Sterling e Lallana. Proprio così capita l’occasione migliore del primo tempo: Kane vince il duello con Taylor, premia l’inserimento di Lallana, il quale serve Sterling al centro dell’area, che però apre troppo il piattone davanti ad Hennessey.

Il Galles risponde con tanta intensità in mezzo al campo, dove Ledley, Allen e soprattutto Ramsey si muovono con grande facilità, e dove Gunter e Taylor tengono bloccate le iniziative inglesi sulle fasce con Rose e Walker. La soluzione preferita degli uomini di Hodgson diventano, allora, le palle alte, ma Cahill, Kane e Smalling non riescono nel tocco vincente. E allora ecco la beffa, che si materializza al 42′: Bale (fin lì bloccato in compiti difensivi) tira una punizione maledetta da 35 metri, che beffa l’imperfetto Hart e regala la gioia al suo popolo.

Nella ripresa Hodgson getta nella mischia Sturridge e Vardy per gli opachi Sterling e Kane, ma lo schieramento a tre ChesterWilliamsDavies predisposto dal CT Coleman regge gli assalti a testa bassa degli inglesi, supportato da un centrocampo inesauribile. E allora sono ancora le mischie la fonte di occasioni per l’Inghilterra, che stavolta è più fortunata: Sturridge mette in mezzo, Williams rimette in gioco proprio Vardy, che da due passi non fallisce.

L’Inghilterra prende sempre più coraggio, mettendo alle corde il Galles e facendo valere il maggior tasso tecnico. Coleman prova a reagire mandando in campo Edwards e Williams al posto dell’ammaccato Ledley e dell’evanescente RobsonKanu; Hodgson, invece, si gioca il tutto per tutto con l’ingresso di Rashford al posto di Lallana.

L’Inghilterra, però, si riversa in avanti solo con la pancia, senza un’idea tattica capace di sfondare il muro eretto dal Galles. E proprio con la pancia arriva il goal che vale rimonta e primo posto: Vardy e Alli aprono il corridoio nella difesa gallese, in cui si infila Sturridge, che manda alle spalle di Hennessey e spedisce con ogni probabilità l’Inghilterra agli ottavi. Per il Galles ci sarà ancora da soffrire, ma con questo spirito si può arrivare lontano.

Marek Hamsik, trascinatore della Slovacchia

Marek Hamsik, trascinatore della Slovacchia

RUSSIA-SLOVACCHIA 1-2 – Qualora, come ormai sembra sempre più probabile, la Russia non dovesse subire il pugno duro del UEFA per le efferatezze dei propri ultras, si avvicina a grandi passi l’ipotesi che sia proprio il campo (giudice supremo delle competizioni calcistiche) a far fuori la selezione di Slutski da Euro 2016.

Una bella spallata ai russi l’ha data l’indomita Slovacchia del CT Kozak, che con una partita tutta cuore, polmoni e anche qualità (Hamsik troneggia a centrocampo) infila a Lille l’1-2 (prima vittoria agli Europei da Nazione indipendente) e avanza prepotentemente la propria candidatura per il passaggio agli ottavi.

La Russia, dalla sua, paga le tante lacune in rosa: le assenze di Denisov e Dzagoev costringono il CT ad inventarsi un centrocampo improvvisato, dove Neustader (difensore di professione) e Golovin restano per un tempo intero in balia del dinamismo di Hamsik, Weiss e Kucka. Ora solo un miracolo può lanciare un’ancora di salvataggio a Slutski, che non si presenta benissimo in vista dei mondiali casalinghi del 2018.

La Russia propone un 4-2-3-1 molto simile a quello che aveva fermato l’Inghilterra sabato scorso, con Shatov, Smolov e Kokorin alle spalle del lungagnone Dzyuba. Kozak risponde schierando la sua Slovacchia con un camaleontico 4-3-3, in cui Pecovsky fa il perno di centrocampo, Weiss e Hamsik hanno libertà di svariare su tutto il campo e la coppia leggera Mak-Duda guida gli attacchi sul centro-destra.

Il copione della Russia è uno solo: a centrocampo la palla non gira, e allora largo al gioco sulle fasce, dove le coppie Smolnikov-Shatov e Shennikov-Kokorin fanno il pendolo tra attacco e difesa. Le uniche occasioni russe arrivano o dalla fisicità di Dzyuba o dalle bombe dalla distanza di Smolov. La Slovacchia attende con pazienza, per poi affondare al primo colpo: al 32′ Hamsik sfodera un lancio visionario per l’ex Pescara Weiss, cui basta una finta per mandare al bar Smolnikov e battere Akinfeev sul palo lungo. È un gancio al mento da cui la Russia fa fatica a riprendersi: al 45′ lo stesso capitano del Napoli si mette in proprio e da azione d’angolo lascia partire un destro di rara potenza, che bacia il palo e fulmina ancora l’estremo del CSKA.

Nella ripresa Slutski cambia faccia ad un centrocampo in affanno, inserendo Glushakov e Mamaev per Golovin e Neustader. La reazione c’è, grazie alla capacità dei subentrati di attaccare gli spazi, ma il goal arriva solo all’80’, troppo tardi per dare il via alla rimonta: proprio Glushakov raccoglie in area il suggerimento di Kokorin, spedendo alle spalle di Kozacik. Il finale è un arrembaggio russo, ma il fortino di Skrtel e compagni regge l’urto e si porta a casa tre punti storici e pesantissimi. Per la Russia è già notte fonda a Euro 2016.

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