Eutanasia: parte la raccolta firme per arrivare al Referendum
L’obiettivo? 500.000 firme per arrivare al Referendum e rendere l’eutanasia Legale. Questa la missione dell’associazione Luca Coscioni
Da oggi sarà possibile attivarsi per aderire alla raccolta firme promossa dall’Associazione Luca Coscioni. Saranno necessarie 500.000 sottoscrizioni per far si che si possa arrivare al referendum e parlare di Eutanasia Legale, tutto entro il 30 settembre. I primi punti di raccolta saranno allestiti a Milano, tra Corso Garibaldi e via Statuto, e Roma, allargandosi dal 30 giugno a tutta Italia.
Il referendum per l’Eutanasia, depositato dall’Associazione Luca Coscioni lo scorso 20 aprile in Corte di Cassazione, prevede la parziale abrogazione dell’art. 579 del codice pensale, riguardante l’omicidio del consenziente, che impedisce di procedere con l’eutanasia attiva.
L’Associazione Luca Coscioni
L’Associazione Coscioni è ‘l’Associazione per le libertà civili‘, con l’unico scopo di ‘essere liberi dall’inizio fino alla fine‘. Fondata nel 2002 da Luca Coscioni, un economista affetto da sclerosi laterale amiotrofica scomparso nel 2006, l’associazione no profit è volta alla promozione sociale. Tra le sue priorità: ‘l’affermazione delle libertà civili e i diritti umani, in particolare quello alla scienza, l’assistenza personale autogestita, l’abbattimento della barriere architettoniche, le scelte di fine vita, la ricerca sugli embrioni, l’accesso alla procreazione medicalmente assistita, la legalizzazione dell’eutanasia, l’accesso ai cannabinoidi medici e il monitoraggio mondiale di leggi e politiche in materia di scienza e auto-determinazione‘.
Le libertà civili
Non solo il diritto all’eutanasia dunque, ma la tutela e il rispetto delle libertà civili in toto, dalla fecondazione assistita, aborto, fecondazione, ricerca scientifica, fino all’accesso a terapie stupefacenti con l’utilizzo di cannabinoidi medici. Questi gli obiettivi ribaditi questa mattina dall’Associazione Coscioni, che da tempo ormai combatte per i diritti negati, come nel caso di Mario, a cui è stata rigettata la possibilità di accedere al suicidio assistito, sia dall’Asl che dal Tribunale.
Qualcosa però sembra già cambiare, ed è così che ieri il Tribunale di Ancona ha ribaltato la decisione presa dall’Asl sulc caso di Mario, rappresentando di fatto la prima ordinanza in Italia a muoversi in tal senso. Ciò permetterebbe di procedere con l’accertamento e la verifica delle reali condizioni del paziente, in modo da permettergli di accedere al suicidio assistito.
Un Referendum necessario
‘Se entro il 30 settembre non saranno consegnate in Corte di Cassazione almeno 500.000 firme autenticate e certificate non sarà più possibile in questa legislatura approvare il referendum‘ e quindi ciò significherebbe ‘avere una legge tra, 4 o 5 anni, forse 7-8 anni‘, dichiara Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, in occasione della Conferenza stampa per l’avvio della raccolta firme sul referendum per l’Eutanasia.
Un referendum più che mai necessario, in quanto ‘la sentenza della Corte Costituzionale tiene fuori due fattispecie di pazienti: chi non è tenuto in vita da sostegni vitali, ad esempio i malati di cancro come Daniela, e i pazienti che non sono in grado di darsi la morte da soli, perché immobilizzati totalmente e che quindi avrebbero bisogno dell’eutanasia. Ecco perché è urgente in questo momento la mobilitazione per la raccolta delle firme‘. Cappato ha poi concluso sottolineando che, chiunque potrà ‘partecipare alla campagna referendaria, che vede già oltre 5.000 volontari che si sono registrati e centinaia di autenticatori“.