7 Maggio 2019 - 11:41

Evita Peron nasceva il 7 Maggio 1919. Cento anni di un mito

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Cento anni di Evita Peron. Una donna esile ma così forte da unire e dividere ancora l’Argentina

Nata a Los Toldos in Argentina in 7 maggio 1919, Eva Duarte sposò il futuro dittatore Juan Domingo Peròn diventando un mito per le popolazioni più povere e diseredate del suo Paese. La precoce morte, avvenuta nel 1952, contribuì a rendere Evita una figura leggendaria.

Maria Rva Duarte de Peròn, figlia illegittima di un signorotto locale, è stata un’attrice, politica, sindacalista e filantropa argentina. Nonostante le origini umili, nata nel villaggio di Los Toldos, presso Junìn, vibrava di aspirazioni e capacità. A 15 anni si trasferì a Buenos Aires, capitale della nazione, dove perseguì una carriera da attrice di palcoscenico, radio e cinema.

Prima di conquistare l’intera nazione, Eva conquistò l’allora colonnello Juan Domingo Peròn. Era il 22 gennaio del 1944 e lo conobbe a Buenos Aires durante un evento di beneficenza a favore delle vittime del terremoto di San Juan. I due si sposarono l’anno dopo. Nel ’46 Peròn è già presidente e la “primera dama” si è già trasformata in Evita. “Abandera de los humiles”, voce dei più umili, ai quali provvede con beneficenza e riforme sociali. A lei si devono il suffragio universale e alcune conquiste del Walfare argentino.Spinta dal sindacato, Evita accetta di candidarsi come vicepresidente alle elezioni del 1951. Ma per le pressioni dei militari, la spaccatura dei peronismi e probabilmente per le condizioni di salute si ritira. Ha un cancro all’utero ed il 26 luglio 1952, a soli 33 anni, Eva Duarte de Peròn, muore.

Abbiate cura di Peròn, so che raccoglierete il mio nome e lo porterete come bandiera”. Prima che le ultime forze l’ abbandonassero Evita,affacciata sulla folla, pronunciò queste parole. Questa immagine ispirò Madonna nel musical “Don’t cry for me Argentina di Alan Parker, portato al cinema nel ’96. Gli argentini le dedicarono il film più realistico “Eva Peròn“.

Una cosina fragile», disse di lei l’attrice che l’ospitò a Buenos Aires, smunta quindicenne di provincia, gli occhi rotondi, i denti sporgenti, le caviglie grosse: «Da dove avrà preso la forza per toccare il cuore della gente?». A smentita dei suoi detrattori, dentro e fuori l’Argentina, non è un caso che Evita, sia un simbolo. E non è neanche un caso che la sua tomba sia uno dei luoghi più visitati di Buenos Aires.Lo stesso Mauricio Macri, che di peronista non ha nulla, durante la campagna per la presidenza del 2015 non poté non citare Juan Domingo Perón e la sua seconda moglie Evita: “Hanno fatto qualcosa di storico per il paese. È difficile immaginare i diritti dei lavoratori senza pensare a loro”. Evita era una donna esile ma talmente forte che nei suoi pochi anni di vita diventò una dea.