10 Settembre 2017 - 14:43

Festival di Venezia, il Leone d’oro va a Guillermo Del Toro

Guillermo Del Toro

Guillermo Del Toro si aggiudica il Leone d’oro nella settantaquattresima edizione della Mostra del Cinema di Venezia con “The shape of water”

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“The shape of water” di Guillermo Del Toro è il film vincitore della settantaquattresima edizione della Mostra del Cinema di Venezia.

Il regista messicano, autore di un’opera romanticamente fantasy, ha ritirato il premio più importante del prestigioso festival visibilmente commosso e accolto da una vera e propria ovazione da parte del pubblico,  che ha apprezzato tantissimo il significato del film, legato alla lotta contro qualsivoglia tipo di discriminazione.

Una pellicola trasudante passione per i classici quella realizzata dal regista di culto messicano, in grado di far battere il cuore in virtù di uno script dal sapore di favola nera, con l’ambientazione nell’America di Kennedy che continua a strizzare l’occhio all’attualità che fa rima con omofobia,  discriminazione, razzismo (sempre più realtà e sempre meno astrazione), odio vero nei confronti del diverso.

Le parole di Del Toro

Guillermo Del Toro

Il regista messicano ha regalato alcune importanti dichiarazioni al pubblico di Venezia.

Nel suo volto c’era davvero tutto, una miscellanea di emozioni difficilmente catalogabili:

“Ho cinquantuno anni, peso 136 chili e ho fatto dieci film. Come narratore, a prescindere dall’età, con un film prendi sempre dei rischi cercando qualcosa di fare qualcosa di diverso.

E’ la prima volta che un regista messicano ottiene questo premio e lo dedico a tutti i filmakers sudamericani che sognano di raccontare attraverso il fantasy”.

Poi stringendo il leone, che ha subito ribattezzato “Sergio Leone”, ha voluto consegnare al pubblico il suo credo:

“Credo nella vita, nell’amore e nel cinema”.

La Coppa Volpi a Charlotte Rampling

Guillermo Del Toro

Ad aggiudicarsi la Coppa Volpi è stata la straordinaria Charlotte Rampling, protagonista della pellicola dell’italiano Andrea Pallaoro, “Hannah”.

Si tratta della storia intensa e dolorosa di una donna che, dopo quarant’anni di vita insieme, si ritrova a fare i conti con l’arresto del marito, reo di un crimine efferato.

La Rampling è incredibile nell’interpretazione di un personaggio non facilmente intellegibile, che scopre il significato di un profondo e concreto malessere interiore dato dalla solitudine e dall’angoscia di una vita che diviene una sorta di labirinto da cui appare difficile poter venir fuori.

A consegnare la Coppa all’attrice è stata Jasmine Trinca.

Queste le parole della Rampling subito dopo aver ricevuto il prezioso riconoscimento:

“Nessuno sa come è finché non ci si trova, non posso dirvi la mia emozione. Soprattutto quella di ricevere questo premio in Italia, mia assoluta fonte di ispirazione.

Sono venuta qui a 22 anni con Gianfranco Mingozzi e tornata negli anni con Visconti, Cavani, Amelio, Celentano e la gioia è di essere di nuovo qui con la nuova generazione di registi come Andrea e il suo bellissimo film”.

Gli altri riconoscimenti

Il gran premio della giuria è andato all’israeliano Samuel Moaz per “Fox-Trot”, reduce dalla vittoria del Leone d’oro nel 2009 con il film “Lebanon”.

La pellicola racconta il dolore e la rabbia di un uomo che deve affrontare la morte in guerra del figlio. 

La Coppa Volpi maschile è andata a Kamel El Basha, protagonista nel ruolo di un arabo palestinese la cui lite con un cristiano a causa di uno scarico di un tubo si trasforma inevitabilmente in una escalation di violenze.

Un film che parla e sa parlare di guerra, in una realtà dove i singoli destini umani vengono costantemente sfruttati per interessi più grandi.

Premio per la sceneggiatura a “Tre manifesti a Ebbing, Missouri” dell’angloirlandese Martin McDonagh, il quale ha ringraziato i suoi attori rimembrando i momenti in cui “ci siamo divertiti, mangiato pasta e sorseggiando moltissimi Negroni”.

Il Premio Speciale della giuria è andato a “Sweet country” di Warwick Thornton.

Il regista australiano, autore di un western di altri tempi, non ha mai nascosto la sua venerazione nei confronti di Sergio Leone, dichiarandosi fan della prima ora della “trilogia del dollaro”.

Il film racconta una storia realmente accaduta negli anni Venti nell’entroterra australiano, quando un guardiano di bestiame uccise il proprietario terriero bianco per autodifesa e fu costretto a fuggire.

Il Premio Mastroianni

Guillermo Del Toro

Infine e come da tradizione, occhi sempre rivolti al futuro in quel di Venezia.

Quest’anno ad aggiudicarsi il prestigioso premio dedicato alla memoria dell’indimenticabile Marcello Mastroianni è stato Charlie Plummer per la sua intepretazione in “Lean on Pete” di Andrew Haigh.

E’ la storia, a tratti estremamente commovente, di un’amicizia molto particolare, quella instaurata tra un giovane e il suo cavallo.

L’attore statunitense, che ha brillato di luce propria nella serie tv “Boardwalk Empire” targata HBO e diretta da Martin Scorsese, è apparso molto emozionato dichiarando che “è un onore ricevere questo premio a Venezia. Il contributo di Marcello Mastroianni è stato enorme e sono onorato di seguire le sue orme”.

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